Tennis
Australian Open, Miomir Kecmanovic sopravvive a due match point e batte Tommy Paul al quinto set
Miomir Kecmanovic l’ha fatto ancora. Dopo aver annullato due match point a Jan-Lennard Struff, il serbo si ripete riemergendo dalle sabbie mobili e battendo Tommy Paul dopo quasi quattro ore di partita con il punteggio di 6-4 3-6 2-6 7-6 6-0 nel terzo turno degli Australian Open. Tanto rammarico per lo statunitense, che aveva messo la partita sui suoi binari dopo una partenza ad handicap, ma è uscito dal campo dopo aver avuto la palla per chiudere la sfida. Così facendo perde parecchi punti nel ranking, rimanendo comunque stabile in top 20, e la possibilità di affrontare Carlos Alcaraz agli ottavi, con l’iberico nettamente avanti su Juncheng Shang al momento.
Sin dall’apertura Paul non sembra a suo agio in campo, compiendo tanti errori in serie. Il risultato è un break subito in apertura, recuperando da 0-40 ma capitolando alla quarta occasione. Con una reazione rabbiosa riesce a rimettersi in auge nel quarto game, recuperando il margine e portandosi ad un punto dal terzo gioco in fila, ma lo statunitense torna a sbagliare tanto, consegnando a Kecmanovic un altro break, che difende strenuamente annullando una chance di 3 pari e portando a casa il primo set dopo poco più di quaranta minuti.
E la seconda frazione non inizia con il piede giusto per lo statunitense, che continua ad essere abbastanza pasticcione. Kecmanovic ne approfitta e si prende il break in apertura, ma il serbo non è da meno, facendosi rimontare dal 40-15 e vedendo immediatamente svanire il suo margine. Le chance proseguono da una parte e dall’altra nel terzo e nel quarto gioco, ma poi sul 4-3 Paul torna a spingere mettendo al muro Kecmanovic: è il momento giusto per prendersi lo strappo, che gli vale il pari nel conto dei set.
Rinfrancato, il semifinalista dello scorso anno diviene più preciso negli scambi, dominando in fase di impostazione e riuscendo così a mettere la freccia: non uno, ma due break immediati, approfittando del momento di confusione di Kecmanovic che ha smarrito le proprie certezze. Paul ha un paio di tentennamenti, ma riesce comunque a tenersi stretto il vantaggio con dei colpi da applausi e si prende la terza frazione.
La quarta frazione vive sull’equilibrio. Il secondo ed il settimo gioco sono gli unici a lasciare qualche spiraglio, ma prima Paul è bravo ad annullare due palle break, mentre dopo Kecmanovic chiude la porta ad un break che significherebbe sconfitta quasi certa. Si va al tiebreak, dove il serbo è il primo ad andare avanti ma si fa beffare da un recupero in lob dell’americano che va a baciare la riga. Sembra la svolta, ma la testa di serie numero 14 spreca due match point, uno sul suo servizio buttando in rete il dritto, e ringalluzzisce il serbo, che con grande equilibrio porta la partita al quinto.
Dove però la partita non c’è più. Tommy Paul è rimasto con la testa ai due match point e sbaglia tutto lo sbagliabile, sparacchiando spesso fuori dal campo. In nemmeno quindici minuti si ritrova sotto 3-0 e risposta, distruggendo una racchetta per frustrazione. Non basta per ridargli speranza, poiché arrivano anche i crampi ad aumentare il dramma, mentre Kecmanovic non trema e stravince la partita con un parziale da 25 punti a 6.
Non bastano per il semifinalista dello scorso anno i 16 ace messi a segno e i ben 69 colpi vincenti, coadiuvati però da 62 errori non forzati. Kecmanovic rimane sempre centrato e costringe spesso Paul a soffrire, tanto che l’americano gioca 43 punti in più del serbo sul proprio servizio con percentuali rivedibili, il 64% con la prima (69/108) ed il 48% con la seconda (37/77), offrendo così 22 palle break.
Foto: LaPresse