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Australian Open: Novak Djokovic cede un altro set, ma batte Alexei Popyrin con qualche brivido

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Novak Djokovic

Ancora momenti rischiosi per Novak Djokovic. Il serbo, infatti, cede di nuovo un set nel secondo turno degli Australian Open 2024: glielo toglie Alexei Popyrin. L’australiano, però, cede per 6-3 4-6 7-6(4) 6-3, e può senz’altro rimpiangere le quattro occasioni avute per chiudere il terzo parziale. Il numero 1 del mondo non perdeva un set in entrambi i primi turni di uno Slam dagli US Open 2018, che però andò poi a vincere (allora ci riuscirono Marton Fucsovics e Tennys Sandgren, con l’ungherese ai primi passi sul circuito maggiore e l’americano che già allora iniziava a far discutere).

I primi games mostrano subito una versione piuttosto convinta di Djokovic, tant’è che già nel quarto Popyrin è costretto a salvare due palle break. E ne deve annullare un’altra ancora nel sesto, dove si trova sotto 30-40 dopo il 30-0. Gli basta un dritto per cavarsela, ma i problemi al servizio continuano sul 4-3. E, stavolta, è il dritto del serbo a inserire l’acceleratore: break e, pochi minuti dopo, 6-3.

Con il secondo parziale si apre, inaspettatamente, uno squarcio favorevole a Popyrin, che diventa più aggressivo anche verso la rete e riesce così a togliere la battuta a Djokovic. Il 3-1 scuote visibilmente il pubblico australiano, ora decisamente più convinto nel tifo. E del resto, per qualche minuto, può fidarsi, almeno finché il giocatore di casa arriva al momento di servire per il set sul 5-3. Qui si ripresentano i suoi storici problemi nel chiudere in occasioni importanti, tant’è che arrivano gli errori e anche il controbreak a 30. La sorpresa, però, è vedere che l’uomo che a Melbourne non perde dal 2018 non sfrutta l’occasione, lasciando il decimo game e il set all’aussie per la gioia dei presenti.

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Dopo lo shock del secondo set, però, Djokovic non si scompone particolarmente e, anzi, per entrambi i turni di servizio restano questioni abbastanza facili da risolvere. Il vero momento topico arriva sul 5-4 a favore di Popyrin, con il serbo che si ritrova, improvvisamente, a commettere tre errori gratuiti uno più banale dell’altro, sia con il dritto che a rete. Risultato: tre set point per l’australiano, che recrimina soprattutto sul secondo in virtù di un dritto lungolinea che va fuori. Di chance per il padrone di casa ne arriva una quarta, sulla quale è miracoloso il salvataggio del numero 1 al mondo. Giunti al tie-break, è proprio lui a partire col piede giusto, a trovare due minibreak e a gestire alla perfezione il secondo per chiudere 7-4.

A quel punto tutto diventa più complicato per Popyrin, che si ritrova a dover gestire il peso dell’occasione persa. Oltretutto, qualche spettatore finisce per battibeccare con Djokovic. E, di solito, quest’idea non funziona. Il serbo, infatti, prende di petto la situazione e tratta il sesto game come se fosse un affare personale: break a zero, senza tanti complimenti. Sul 5-2 ci sono tre match point, tutti però annullati con vigore dall’australiano, che però ritarda solo di pochi minuti la conclusione. Un dritto lungo, delle urla belluine di Djokovic a sottolinearne l’esultanza, la fine.

Per il serbo, che affronterà al terzo turno l’argentino Tomas Martin Etcheverry, il miglior segnale della notte di Melbourne è l’82% di punti vinti con la prima; la sostanza del match, poi, è che Djokovic sotto gli 8 colpi riesce a essere più decisivo rispetto a un Popyrin che, comunque, fa già capire di poter alzare il ritmo anche nel prossimo futuro.

Foto: LaPresse