Tennis
Australian Open, Sinner deve stare attento alla ragnatela Medvedev: le chiavi tattiche
Ormai ci siamo. Manca sempre meno alla partita decisiva, quello che può lanciare definitivamente Jannik Sinner nell’olimpo del tennis mondiale. Domani mattina, alle 9.30 italiane, il numero 4 al mondo si giocherà il titolo degli Australian Open contro Daniil Medvedev, giocatore che fino a pochi mesi fa rappresentava una vera e propria chimera per il ragazzo di San Candido.
Ma da ottobre in poi, l’azzurro è riuscito a sbloccarsi definitivamente contro un giocatore con cui aveva perso per sei volte nelle prime sei occasioni. Finali a Pechino e Vienna, semifinale alle Finals: tre vittorie diverse per tipologia, riuscendo prima a sorprendere il proprio avversario con numerose variazioni e poi, forse le più importanti, avendo la meglio sul suo stesso campo.
Detto questo, con tre vittorie in fila, sembrerebbe che l’inerzia sia nettamente girata a favore di Jannik, che con un successo avvicinerebbe parecchio anche il terzo posto nella classifica mondiale. Ma bisogna comunque fare estrema attenzione ad un giocatore pieno di risorse. E soprattutto, già avvezzo a questo genere di partite: Medvedev giocherà domani la sua sesta finale Slam. Anche se, di queste, ne ha vinta soltanto una, facendo mancare a Novak Djokovic l’appuntamento con la storia nel 2021.
Una delle grandi forze di Sinner nella semifinale contro il numero 1 al mondo è stata una: stravincere il confronto negli scambi entro i quattro colpi. 80 i punti di Jannik rispetto ai 43 del serbo, costruendo praticamente qui il divario di 30 scambi vinti in più in tutta la partita. E una delle maggiori qualità di Medvedev è di sapersi imporre nei cosiddetti ‘bracci di ferro’, gli scambi oltre i nove colpi, tessendo una ragnatela lunga e difficile da tagliare, al netto della possibile stanchezza per le ore in più passate in campo durante le ultime due settimane. Jannik dovrà provare a limitare il numero di questi scambi, limitando così il confronto sul terreno di Medvedev.
Foto: LaPresse