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Bolelli e Vavassori in finale di doppio agli Australian Open: “È stata una partita di nervi, Sinner un esempio per tutti”

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Simone Bolelli e Andrea Vavassori non vogliono fermarsi e sconfiggono anche i tedeschi Yannick Hanfmann e Dominik Koepfer per 6-3 3-6 7-6 (10-5 al super tie-break, raggiungendo la finale in doppio agli Australian Open 2024. Nell’atto conclusivo la coppia azzurra se la vedrà con Bopanna-Ebden, per ipotecare la qualificazione alle ATP Finals di Torino e per lanciare un segnale importante anche in ottica Giochi Olimpici di Parigi.

Vavassori ha commentato così la vittoria odierna in conferenza stampa: “È stata una partita di nervi, dura. All’inizio abbiamo risposto tanto e mi sentivo quasi meglio in risposta che al servizio, molto strano per me. Comunque sono molto contento per aver invertito subito il trend, abbiamo servito bene durante la partita e siamo rimasti sempre attaccati al set anche nel secondo parziale. Abbiamo giocato molto bene e sul 4-4 al terzo siamo stati sotto 0-30. A quel punto l’incontro poteva girare a favore loro. Ma poi ci ha pensato Simone mettendo sempre la prima in campo e a ribaltare la situazione. Lì è stato molto bravo a gestire quel momento. In generale abbiamo rispettato il piano partita e siamo pronti a prepararci al meglio. Ho fatto i quarti al Roland Garros, adesso questa grande emozione della finale. Io ci ho sempre creduto e ho sempre pensato di poter arrivare fin qui. Ci provo sempre e tutto può accadere, questa è la mia filosofia e il tennis è così. A volte ti toglie, altre ti regala grandi emozioni“.

Così invece Bolelli, che torna in finale a Melbourne dopo aver trionfato nel 2015 in coppia con Fabio Fognini: “Una emozione grandissima. Siamo partiti molto bene giocando un bel primo set, siamo stati solidi, mentre il secondo è girato su un game con il break sul mio servizio. Nel terzo set ci siamo salvati sul 4 pari 0-30 sul mio servizio, un momento molto delicato, poi abbiamo visto sfumare il match point sul 5-4 e alla fine il super tie-break, si è decisa veramente su pochi punti. È stata una partita molto dura ma siamo riusciti a mantenerci attivi e carichi fino all’ultimo. Sapevamo che sarebbe stato un match duro, perché loro avevano vinto con delle coppie molto forti dimostrando di essere in forma e di giocare bene in doppio. Ci prepareremo al meglio per la finale di sabato, domani riposeremo un po’ e ci alleneremo, poi studieremo gli avversari e scenderemo in campo fiduciosi“.

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Prima finale Major in carriera invece per il 28enne piemontese: “I primi quarti, la prima semi, la prima finale. Ci ho sempre creduto e adesso ho trovato finalmente il compagno giusto con il quale poter fare una stagione completa. A Wimbledon, dopo aver perso al 2° turno, ricordo un discorso fatto in macchina, con Simone e mio padre ci siamo detti che prima o poi qualcosa di buono sarebbe accaduto in uno Slam. Evidentemente c’era qualcosa nell’aria. Io ho iniziato a giocare a tennis più tardi a livello professionale, dopo la scuola, ma il duro lavoro sta pagando“.

Bolelli ha poi aggiunto:Sono felice di avere questa nuova opportunità. Quando sono partito per l’Australia non credevo di poter arrivare in fondo, e comunque non mi aspettavo di raggiungere certi risultati subito ma siamo venuti qui con grande ambizione e la voglia di far bene, ora cercheremo di divertirci in finale. Il tennis italiano sta vivendo un gran momento, i risultati lo dicono. Jannik è un grandissimo esempio per i più giovani e sicuramente parte del merito è il suo. Ci sono tanti ragazzi giovani dietro che stanno lavorando bene e che, anche in questo torneo, hanno dimostrato di poter far bene e di potersi togliere grandi soddisfazioni“.

Jannik è un esempio a 360°, come professionista e come persona. Dice sempre cose interessanti da cui si può prendere ispirazione. Gran parte del merito per questo momento del nostro tennis va anche al circuito challenger voluto dalla Federazione in Italia che dà l’opportunità ai ragazzi di giocare molto e vicino casa. Ora è importante continuare così, continuare a dare l’esempio ai giovani con atteggiamento, il duro lavoro e l’attitudine” ha concluso Vavassori.

Dichiarazioni da Vanni Gibertini

Foto: Lapresse

 

 

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