Formula 1

F1, la Ferrari 676 supera il crash-test. 1-0 per Maranello rispetto alla Red Bull

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La Ferrari parte meglio della Red Bull. La stagione 2024, almeno a bocce ferme segna un “1-0” per la scuderia di Maranello. Platonico e che non porta punti per la classifica mondiale, ma quantomeno indicativo. Di cosa stiamo parlando? No, non di un tempo sul giro e nemmeno di una vittoria, ma dell’esito del crash-test. In poche parole il primo, se non primissimo, vagito di una monoposto appena nata.

La scocca della 676, quindi, secondo quanto riportato da Motorsport.com, avrebbe superato tutte le prove di crash, per cui il nuovo telaio sarebbe già stato omologato dalla FIA. Il test si è tenuto qualche giorno prima di Natale e la notizia è uscita dalla fabbrica di Maranello dopo la riapertura a seguito della chiusura imposta dalla Federazione.

Ma, per quale motivo c’è questa contrapposizione con Red Bull? Non solo perchè il team di Milton Keynes è il campione in carica e punto di riferimento dell’intera Formula Uno. La nuova vettura che sarà affidata a Max Verstappen e Sergio Perez, la RB20, infatti, per provare un muso più estremo avrebbe riportato danni al telaio numero 1 che si ripercuoteranno sul lavoro di delibera della nuova macchina che dovrebbe nascere sotto il peso minimo, dopo un’importante cura dimagrante. Lo chassis di nuovo disegno curato da Fabio Montecchi è decisamente diverso da quello della F1-23 e pare che sia leggermente più lungo dietro alle spalle del pilota per rispettare le nuove norme di omologazione del roll-hoop.

La FIA, infatti, ha deciso di incrementare i carichi delle prove statiche a seguito dell’incidente di Guanyu Zhou nel GP di Gran Bretagna 2022. Il responsabile tecnico monoposto dell’organo di governo, Nikolas Tombazis, aveva dato tempo ai team di adeguare le scocche a partire dal 2024. La Ferrari ha spostato in basso il cono anti-intrusione inferiore che sulla monoposto dello scorso anno non era annegato nel fondo, ma si trovava in una posizione che sporcava molto l’andamento dei flussi alla radice delle fiancate sotto alla bocca dei radiatori.

Foto: LaPresse

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