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Tennis
Flavio Cobolli: “Giocherò più tornei ATP, sto lavorando ai miei punti deboli. Devo ancora crescere”
Flavio Cobolli si appresta a fare il proprio debutto stagionale. Il 21enne affronterà il padrone di casa Jeremy Jin nel primo turno delle qualificazioni degli Australian Open 2024, primo Slam della stagione che scatterà domenica 14 gennaio sul cemento di Melbourne. Il romano, che a ottobre 2023 si era issato al 95mo posto del ranking ATP, occupa attualmente la 102ma posizione della classifica mondiale e spera di entrare nel tabellone principale del torneo in terra oceanica.
Flavio Cobolli ha vinto due Challenger in carriera (a Zara nel 2022 e a Lisbona nel 2023) e ha trionfato in doppio nel Roland Garros juniores andato in scena nel 2020 (giocò con lo svizzero Dominic Stricker sulla terra rossa di Parigi). I mezzi tecnici e agonistici non mancano a questo atleta, che ha preso parte al tabellone principale di uno Slam soltanto al Roland Garros 2023, quando si fermò al primo turno contro il fuoriclasse Carlos Alcaraz.
Flavio Cobolli, che è reduce dalle Next Gen ATP Finals (vinse contro Stricker e perse contro Fils e Nardi nella fase a gironi), punta a essere una presenza più costante sul circuito maggiore dopo aver disputato tanti Challenger nel corso dell’ultima stagione. Il tennista italiano ha rilasciato un’intervista a OA Sport, soffermandosi sul recente passato e sull’immediato futuro.
Sei deluso per come è andata a finire al torneo Next Gen? Avevi vinto la prima partita, ciò nonostante non sei poi riuscito a qualificarti, ma potrebbe essere stata comunque un’esperienza formativa?
“No, non sono deluso per come è andato il torneo Next Gen. Semplicemente per il fatto che ho dato tutto, e sono fiero di come sono stato in campo e come ho vissuto le partite. Mi sono divertito molto e ovviamente speravamo tutti nella qualificazione dopo un bellissimo primo match, sono molto contento di come ho giocato e di come ho gestito comunque tutte le situazioni difficili, durante e fuori dal campo, quindi sono contento di tutto questo, e comunque è un traguardo che ho raggiunto con le mie forze e me la sono vissuta alla grande. Sono riuscito a portare tutta la mia famiglia e anche questo è stato un grande traguardo per me, perché avere tutta la mia famiglia e gli amici dietro è stata una cosa meravigliosa, quindi sono più contento che deluso”.
Come valuti il sistema di punteggio del torneo Next Gen? Secondo te rimarrà sempre una cosa circoscritta o magari un giorno in alcuni tornei potrà essere utilizzata anche nel circuito ATP dei senior?
“Credo che il regolamento della Next Gen sia bello perché lo si fa una volta l’anno, quindi non credo che tante di queste regole vengano poi portate nel tennis senior o nel circuito ATP perché comunque il tennis è uno sport storico, e secondo me non va toccato in nessun modo. Ovviamente ci sono miglioramenti e cose piccole da sistemare, perché comunque sta diventando uno sport molto veloce e non da tutti. Quindi ci sono cose che vanno migliorate e cose che vanno cambiate non così tanto“.
Ci faresti un bilancio della tua passata stagione? Sei arrivato tra i primi 100, te l’aspettavi?
“La stagione 2023 è stata una stagione molto positiva, un anno di cambiamenti, perché era il primo anno che giocavo un po’ più a livello ATP, ho fatto buoni risultati, ho fatto tante nuove esperienze, ho giocato per la prima volta uno Slam in tabellone, ho giocato per la prima volta contro un top 10, ho giocato per la prima volta in un campo con 20.000 persone, ho giocato le Next Gen… quindi mi sono tolto tante soddisfazioni, però credo che per come mi sento ora e come mi sentivo in campo negli ultimi mesi, potevo arrivare a una classifica un pochino più alta perché, a parte il Challenger di Lisbona, non ho mai fatto così bene nei Challenger come lo scorso anno, sono stato molto costante e di questo comunque ne sono orgoglioso, però non ho mai avuto un picco di 2-3-4 tornei vinti, devo ancora crescere sotto tanti punti di vista, soprattutto nella parte mentale, non mi sento ancora un giocatore, sono ancora il ragazzo che sta crescendo. È stata una stagione positiva, ma sicuramente la prossima deve essere ancora più positiva, perché adesso rispetto all’inizio della stagione scorsa mi sento maturato e sicuramente migliorato come persona, quindi sicuramente sarà una stagione dove proverò a dare tutto per far bene“.
Qual è la tua superficie preferita?
“La mia superficie preferita ad oggi è la terra, perché in Italia siamo cresciuti giocando sulla terra, quindi il cemento è quasi vietato (scherza, ndr) fino a tornei U18, o comunque Challenger, perché un italiano è abituato a giocare sulla terra. Io sono abituato sulla terra, quando sono a casa mi alleno sempre sulla terra, quindi credo che il cemento è una superficie che pian piano dovrò scoprire sempre di più, perché mi dicono tutti che giocherò meglio sul cemento, però mi sento ancora più forte sulla terra, quindi piano piano migliorerò sul cemento e, come dicono tutti, arriveranno anche i risultati“.
Hai dimostrato infatti di poter giocare molto bene anche sul veloce, qual è secondo te il punto debole su cui devi lavorar di più, e come pensi di completare il tuo gioco quest’anno?
“I miei punti deboli sono sicuramente il servizio e i ‘’giochi con i tagli’’, quindi back, smorzate e volée, sto lavorando molto per migliorare questi aspetti, quindi continuerò così con il mio team“.
Per il 2024, quale traguardo ti sei prefissato in uno Slam? E, in generale, hai un obiettivo di classifica?
“Di solito non parlo di classifica, obiettivi, o cose del genere con il team, non siamo abituati a farlo. Credo che l’obiettivo sia chiaro, sia quello di migliorarsi, crescere e lavorare sempre di più sugli aspetti che vanno meno bene, e credo di aver tanti margini di miglioramento. Non ho obiettivi di classifica o di Slam, ranking o cose varie. Sono sempre stato un giocatore che ha giocato tanto e se continuo a lavorare in questo modo sicuramente mi toglierò soddisfazioni“.
Cosa hai provato guardando da fuori la vittoria dell’Italia in Coppa Davis? Per entrare in un gruppo così forte dovrai ancora crescere molto: questo per te è uno stimolo?
“I ragazzi sono stati formidabili, è un sogno che si avvera per tutti loro, siamo cresciuti tutti sognando di giocare in Coppa Davis, pensa a vincerla, quindi è una soddisfazione enorme. Credo che Arnaldi si sia tolto una soddisfazione incredibile, perché comunque era una delle sue prime convocazioni, e subito esserne protagonista e vincerla non è una cosa da tutti. Bravissimi tutti, io li ho guardati e li ho tifati da casa, spero di poterne entrare a far parte al più presto con le mie forze“.
Come stai programmando questa stagione?
“Credo che sarà una stagione lunga e faticosa, dove le trasferte saranno pesanti, perché comunque saranno tante e lunghe, giocherò molti più ATP rispetto l’anno scorso, ora hanno cambiato anche diverse regole dei punti, quindi la mia stagione sarà basata su tante qualificazioni e ATP 250, 500, poi anche alternare qualche Challenger nel mezzo, però spero di poter giocare il più possibile ATP“.