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Flavio Cobolli non vuole fermarsi: “Avevo la fascia di De Rossi. De Minaur? Chiederò consigli ad Arnaldi”

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Flavio Cobolli si qualifica per il terzo turno degli Australian Open 2024 di tennis battendo il russo Pavel Kotov con il punteggio di 7-5 6-3 5-7 6-2 in tre ore ed un quarto di gioco: in conferenza stampa l’azzurro parla delle emozioni vissute.

Le prime parole a caldo: “Mi sento bene, sono contentissimo. Ho un po’ di emozioni dentro che non riesco ancora a trasmettere, a far vedere, forse perché non mi sento ancora a mio agio in questo contesto, ci vuole del tempo. Ho meritato di essere qui e non non vedo perché tornare a giocare i Challenger, quindi spero di rimanerci il più possibile“.

Il racconto del successo inizia dalla fine: “Partendo dell’esultanza, non sapevo che fare. L’arrivo di De Rossi mi ha messo in difficoltà, quindi, se qualcuno ha notato, ho alzato la maglia perché qui ho la fascia di capitano di Daniele, quindi un po’ mi è venuta quella, però non sapevo che fare, ero molto stanco e non ho avuto neanche le forze per esultare. Ero solo contento e ho tenuto un po’ per me l’esultanza“.

Australian Open, prosegue la favola di Flavio Cobolli! Battuto Kotov con un gran tennis!

L’analisi del match: “La partita è stata complicatissima, e comunque il turno prima si è fatto sentire. Non ero al 100% fisicamente, però avendo fatto un buon riscaldamento, ed un buon recupero il giorno prima, sono riuscito a dare comunque tutto quello che avevo, e questa è stata la chiave di questa partita. Kotov è un giocatore che mi ha messo molto in difficoltà, perché è un po’ strano e non si capisce bene quello che fa, quindi ho dovuto guardare molte partite insieme al team per poterlo studiare, però credo di averlo messo maggiormente in difficoltà ed oggi ne è stata la prova“.

Sulla scalata nel ranking e le sue conseguenze per i Masters 1000: “Sono uno che guarda le classifiche, quindi sono molto attento in questo, però lo faccio sempre per gioco, e per me è veramente bello essere qui e con questo ranking. La programmazione non cambia molto per me, perché avevo intenzione di andare a giocare in America. Forse l’unica cosa che cambia è che sono in tabellone invece di giocare le qualificazioni, quindi a livello geografico rimane quella, ma a livello di partite sono in tabellone, quindi sono molto più contento di non dover fare le due partite prima“.

Un pensierino alle Olimpiadi: “Non mi era mai capitato, avevo scordato che ci saranno le Olimpiadi. Credo che l’Italia abbia una squadra fortissima e riuscire un giorno a farne parte per me sarebbe un sogno. Quindi se capitano me le prendo. Però è una cosa molto difficile“.

Il prossimo match sarà contro il padrone di casa australiano Alex de Minaur: “Il tifo contro non è una cosa che mi dà noia, anzi, come ho detto l’altra volta, mi piace. Sull’avversario ho già detto che è molto forte, dovrò fare del mio meglio per metterlo in difficoltà, è una cosa ovvia. Oggi Matteo Arnaldi purtroppo ha perso, andrò a rivedere la partita e chiederò qualche consiglio, perché un po’ non me lo spiego, non mi aspettavo questa sconfitta così dura, quindi non capisco se è stato talmente forte de Minaur o ha giocato molto male Arnaldi“.

Le armi dell’azzurro: “Ho parlato un pochino con il mio team, loro mi hanno detto che comunque la partita me la giocherò. A livello di gioco secondo loro non mi dà tanto fastidio, ovviamente fa le cose in modo eccezionale, quindi sarà molto dura, però sicuramente ci sarà qualche modo per metterlo in difficoltà e ci proverò fino all’ultimo“.

Sul padre Stefano, ex tennista: “Anche lui è una persona molto fredda e si contiene molto, quindi non riesce neanche lui a trasmettere quello che vorrebbe. Però oggi era molto contento e felice per me, quindi è bello“. Tanta l’emozione, un sospiro di sollievo al termine della conferenza stampa: “Mamma mia, non riuscivo a parlare“.

Dichiarazioni raccolte da Vanni Gibertini

Foto: LaPresse

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