Nuoto
Gregorio Paltrinieri ai Mondiali di Doha con chiara preferenza per le acque libere. Sarà così anche a Parigi?
Al di là di come andrà a finire la 10 km di Doha, Gregorio Paltrinieri, a meno di contrattempi, sarà sicuramente al via della gara in acque libere di Parigi che, a meno di altri contrattempi, si disputerà sulla Senna, in pieno centro della Ville Lumière che diventerà così un grande stadio a cielo aperto. La qualificazione ottenuta a dicembre per i 1500 stile libero ai Giochi Olimpici di Parigi, permette a Paltrinieri di dormire sonni abbastanza tranquilli, grazie ad un regolamento che premia nella gara di fondo chi partecipa già alle gare in piscina.
Questo significa che, sempre a meno di sorprese e contrattempi, Gregorio Paltrinieri riproverà a fare a Parigi quello che aveva sognato di poter fare a Tokyo, vincere sia in acque libere che in piscina ad un’Olimpiade. In Giappone fu rallentato (ma non fermato) da una mononucleosi che si materializzò in piena preparazione, quando tutto sembrava funzionare per il meglio, e comunque arrivarono un argento e un bronzo. A Parigi la speranza è che il fisico sorregga il nuotatore modenese che andrà con l’obiettivo di giocarsi qualcosa di importante.
Fare una classifica degli obiettivi è sempre difficile ma è indubbio che l’interesse di Paltrinieri si sia spostato nel tempo più verso le acque libere che sulla piscina dove il campione emiliano ha vinto tutto anche più volte. La domanda fatidica a cui Paltrinieri non risponde, è sempre quella: firmeresti per l’oro nel fondo, sacrificando la piscina? L’impressione è che in questo momento la risposta potrebbe essere negativa. Può stupire, visto l’andamento dello scorso Mondiale, quando però Paltrinieri non era al meglio dal punto di vista fisico ma allo stesso tempo sono emersi alcuni rivali che potrebbero essere in grado di rendere l’impresa pressochè impossibile per l’azzurro in piscina, visto la modalità e la qualità mostrata in acqua in quelle che si possono considerare le prove generali dei Giochi Olimpici.
Paltrinieri, a detta anche del suo tecnico Fabrizio Antonelli, può ancora essere competitivo in piscina e sta lavorando duramente per esserlo anche a Parigi. Sa bene, Greg, che per vincere l’oro in Francia nei 1500 stile libero ci sarà molto probabilmente bisogno di ritoccare il record mondiale di Sun Yang, una chimera che ha inseguito per gran parte della carriera ma che all’ultima vasca presenta sempre e comunque il conto. Ci sarà bisogno di un’ulteriore capacità di essere competitivi anche nel finale (a Tokyo, negli 800, fu brillante in volata, non abbastanza per sopravanzare Finke). Mai dire mai, quando si parla di Gregorio Paltrinieri.
Paltrinieri scenderà in vasca sapendo, a differenza di molti dei suoi avversari, di poter contare su una seconda chance di salire sul podio, quella delle acque libere e questo potrebbe liberare ulteriormente la mente del mezzofondista azzurro che, fino a poco tempo fa, era in grado di tentare il colpaccio e magari di sfiancare i rivali sul passo e che a sto giro si dovrà inventare qualcosa di diverso per andare a battere chi sul passo ha dimostrato di essere davvero solido come il tunisino Hafnaoui (che sarà al via anche dei Mondiali di Doha), lo stesso Finke, l’australiano Short, l’irlandese Wiffen, senza dimenticare i rivali di sempre Romanchuk e Wellbrock.
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