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Il calvario senza fine di Matteo Berrettini: la rinuncia agli Australian Open, ultimo episodio della serie

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La notizia è di queste ore: Matteo Berrettini ha rinunciato a prendere parte agli Australian Open 2024. Il tennista italiano a causa di un problema al piede destro non giocherà domani contro il greco Stefanos Tsitsipas (n.7 del mondo) a Melbourne e quindi il suo posto nel tabellone sarà preso dal belga Zizou Bergs. Una novità che non stupisce visto quanto accaduto a precedere.

Berrettini, infatti, aveva dato forfait anche per altri eventi in cui inizialmente era iscritto, come le qualificazioni all’ATP250 di Brisbane e poi al Kooyong Classic. Non è dato sapere l’entità della criticità al piede, ma nei fatti il calvario del tennista romano prosegue e la sua ultima partita ufficiale risale a circa cinque mesi fa.

Lo storico di Berrettini parla chiaro. Nella partita degli US Open 2023 che lo vedeva opposto al francese Arthur Rinderknech, in vantaggio 6-4 5-3, Matteo tentò di recuperare in uno stato di equilibrio non ideale una palla, ma il piede destro subì una torsione non naturale. Grida di dolore e di frustrazione per un nuova situazione critica da affrontare.

Se si va a considerare il biennio 2022-2023, la serie di contrattempi è impressionante:

GLI INFORTUNI DI BERRETTINI NEL 2022-2023

  • Febbraio 2022: addominali
  • Marzo 2022: operazione alla mano destra
  • Giugno 2022: Covid
  • Ottobre 2022: dolori al piede sinistro
  • Marzo 2023: polpaccio della gamba destra
  • Aprile 2023: addominali
  • Agosto 2023: distorsione/lesione alla caviglia
  • Dicembre 2023: nuovo problema al piede

Sicuramente, c’è tanta malasorte, ma anche un essere cagionevole legato al tennis praticato. Il ragionamento riguarda gli stop per infortuni alla fascia addominale, che probabilmente hanno avuto anche un impatto sul modo di servire dell’italiano, meno devastante che in passato. Si spera che questa nuova criticità non crei dubbi nella testa dell’atleta, ma è chiaro che la sua programmazione sia accompagnata da un punto di domanda.

È da capire infatti quali saranno le sue decisioni future, anche in considerazione di una classifica che lo vede fuori dalla top-100. Si potrebbe pensare al “ranking protetto”, ma c’è da tener conto delle tempistiche e anche delle esigenze dell’atleta.

Foto: LaPresse

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