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Jannik Sinner, si è chiuso un cerchio: ora la preparazione atletica è diventata un punto di forza

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La chiusura di un cerchio. Jannik Sinner sognava di iniziare il suo 2024 con un titolo Slam e l’altoatesino ci è riuscito al primo colpo in quest’annata. Il trionfo in Coppa Davis e le vittorie contro i tennisti più forti sul finire del 2023 hanno dato quella consapevolezza all’azzurro di fare la differenza anche in un Major, con partite al meglio dei cinque set.

La scelta di fare una off-season più lunga e senza tornei in avvicinamento agli Australian Open si è rivelata corretta. Il percorso del nostro portacolori è stato entusiasmante, togliendosi la soddisfazione di battere in semifinale chi sembrava invincibile a Melbourne, Novak Djokovic, e poi completando una rimonta leggendaria nella Finale contro il n.3 del ranking, Daniil Medvedev.

Un lavoro certosino il suo, molto improntato sulla condizione fisica. Nel 2023 era stato un po’ questo a venire meno e la priorità era consentire a Jannik di rendere al meglio negli Slam. In tutto questo c’è un bagaglio tecnico sempre più ricco e la crescita esponenziale del servizio, con cui spesso e volentieri negli ultimi mesi è riuscito a togliersi dai guai.

I cosiddetti “pressure points” sono diventati amici del giocatore nostrano, che nei momenti decisivi ha saputo tirar fuori il meglio. Quanto visto nelle sfide australiane è proprio l’emblema di questa crescita anche dal punto di vista mentale. E così il successo al quinto set nella Finale racchiude proprio il percorso affrontato dall’azzurro. Chapeau!

Foto: LaPresse

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