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Sci Alpino
Kilde rivela i tempi di recupero dopo l’incidente: “Danneggiati i nervi della gamba”
Cinque giorni dopo il terribile incidente che lo ha visto protagonista nel finale della discesa libera di Wengen, Aleksander Aamodt Kilde è tornato a parlare raccontando in prima persona la caduta e le sue condizioni fisiche. Il norvegese è stato intervistato da Viaplay direttamente dal letto dell’ospedale, in attesa di sottoporsi quest’oggi ad un’operazione chirurgica alla spalla.
Ricordiamo che lo sciatore scandinavo, schiantandosi contro le reti alla Ziel-S, ha riportato un taglio alla gamba, una lussazione alla spalla e varie escoriazioni. “Il taglio è profondo, quasi fino all’osso. Quando mi sono impigliato nella rete, mi sono tagliato la gamba e ho perso molto sangue. Ci sono alcuni danni ai nervi che richiederanno tempo per guarire, questa è la parte grave di tutto, ma fortunatamente i nervi con funzione motoria sono ancora intatti“, spiega Kilde.
“Nelle gare di discesa libera le cose accadono molto rapidamente. Ricordo di essere crollato alla penultima curva. Sono caduto e ho avvertito un forte dolore alla spalla. Dopo di che, la mia memoria diventa nebulosa: ricordo pochissimo, quasi nulla. L’unica cosa a cui riuscivo a pensare era la mia spalla e quanto mi faceva male. Non avevo mai provato un dolore simile“, racconta il 31enne norvegese.
Sul percorso di riabilitazione che dovrà affrontare nelle prossime settimane e mesi: “Ho accantonato il pensiero di un ritorno molto rapido. Sarà impegnativo, ma sono un tipo positivo e mi piacciono le sfide. Le prendo con filosofia. Si tratta di affrontare la situazione giorno per giorno. In questo momento è tutto così incerto, quindi è troppo presto per dire qualcosa di più“.
Sul supporto della fidanzata Mikaela Shiffrin, recatasi all’ospedale Interlaken la sera dell’incidente: “Lei e la famiglia erano lì quando mi sono svegliato la sera. Ho trascorso le prime 24 ore con Mikaela. È stato incredibilmente bello per me. E credo che anche per lei sia stato abbastanza rassicurante vedere che stavo relativamente bene“.
Foto: Lapresse