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La storia di Giulio Zeppieri: grande promessa, il lampo nel 2022 e il recente cambio di allenatore

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Giulio Zeppieri

Segnali confortanti. Ne aveva bisogno Giulio Zeppieri perché le qualità tecniche non sono mai mancate, ma lo star bene fisicamente e mentalmente è imprescindibile per riuscire, specie in una pratica così competitiva come il tennis. Un 2024 iniziato con chiaro obiettivo: entrare nella top-100 del ranking ATP. La vittoria odierna, la sua prima nel tabellone principale di un Major, contro Dusan Lajovic agli Australian Open non è casuale ed è un frutto di un percorso che viene da lontano.

Entrato nel circuito professionistico il 7 novembre 2016 iniziò la sua avventura nei Futures, diventando nel giro di un biennio presenza stabile nei Challenger dove aveva mostrato chiari segnali di vitalità. Nel 2019 le capacità del mancino laziale vennero fuori e già dal mese di gennaio lo si comprese con la semifinale raggiunta negli Australian Open junior.

Disputando un percorso parallelo al suo grande amico, Lorenzo Musetti, il destino riservò a Giulio proprio l’incrocio con Lorenzo e fu il toscano a prevalere con il punteggio di 6-2 6-4. Stagione nella quale arrivarono la vittoria nel torneo M25 di Santa Margherita di Pula e la Finale a Pontedera, con sconfitta da Enrico Dalla Valle. Nel 2020 Zeppieri fu assiduo frequentatore dei Challenger dove raggiunse i quarti nel torneo Gran Canaria e, in tabellone in qualità di wild card nel Sardegna Open, fu sconfitto dallo sloveno Aljaz Bedene al tie break del terzo set dopo oltre due ore e mezzo di gioco.

Ci si attendeva il salto di qualità nel 2021 e la vittoria nel torneo di Barletta sembrava confermare questo trend. Qualcosa però nella testa non andava e l’episodio del 1° maggio cambiò molte cose. Ci si riferisce alle minacce verbali rivolte al giudice di sedia, al termine del quarto di finale perso contro l’argentino Juan Manuel Cerundolo nel Challenger di Roma del circolo Garden. “Vuoi litigare? Vieni fuori dal campo se hai le palle, che ti ammazzo!“, le parole di Zeppieri.

Una brutta storia che portò a un’attenta riflessione da parte di Giulio, che decise di lasciare il suo storico allenatore Piero Melaranci, affidandosi a Giuseppe Fischetti. Una collaborazione che nel 2022 aveva dato il via alla scalata:

– Qualificazioni agli Internazionali d’Italia

– Qualificazioni al Roland Garros

– Quarti di finale al Challenger di Perugia

– Quarti di finale al Challenger di Parma

– Semifinale nell’ATP Umago

Tuttavia, il penultimo atto sulla terra rossa croata, mettendo in grandissima difficoltà Carlos Alcaraz (attuale n.2 del mondo), non fu l’antipasto per qualcosa di ancor più succulento, ma rappresentò il primo piatto. E così che a fine 2022 la decisione di trasferirsi a Vicenza, supportato dalla Horizon Tennis di Massimo Sartori, storica guida di Andreas Seppi e importante anche scoperta di Jannik Sinner.

Un lavoro sulla testa e nel fisico di Zeppieri, che lo aveva portato l’anno scorso a raggiungere il main draw nel Roland Garros, disputato un’ottima partita contro il norvegese Casper Ruud (finalista) persa 6-3 6-2 4-6 7-5. Una brutta distorsione però alla caviglia nel corso del Challenger a Karlsruhe (Germania) di inizio luglio 2023 aveva complicato il tutto e il tennista nostrano ci ha messo un po’ a ritrovare la retta via.

Lavorando tanto in allenamento, come dichiarato dallo stesso Sartori a SuperTennis alcuni mesi fa, il 2024 del nostro portacolori sembra iniziato sotto una buona stella, ma chiaramente il target sarà quello di dar seguito alle prestazioni e convincersi di essere un tennista in grado di rendere non solo sulla terra rossa, ma anche sull’hard come accaduto oggi.

Foto: LaPresse

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