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Novak Djokovic: “Favorito dal programma rispetto a Sinner e Rublev? Non vedo il vantaggio. Scelgono le tv…”

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Novak Djokovic ha sconfitto Taylor Fritz in quattro set e si è qualificato alla semifinale degli Australian Open 2024. Il tennista serbo ha avuto la meglio sullo statunitense al termine di un’autentica battaglia sportiva, riuscendo a imporsi con il punteggio di 7-6(3), 4-6, 6-2, 6-3 e guadagnandosi così il diritto di proseguire la propria avventura sul cemento di Melbourne. Il numero 1 al mondo tornerà in campo venerdì 26 gennaio per affrontare il vincente del confronto tra Jannik Sinner e Alex de Minaur.

Novak Djokovic ha analizzato la propria prestazione in conferenza stampa: “Non vedevo l’ora di avere l’ombra su tutto il campo, era una giornata calda. Abbiamo iniziato con un game da 16 minuti che ci ha impegnato molto e il primo set è stato molto combattuto, è stato fisicamente estenuante. Fritz mi metteva a disagio in campo perché era molto aggressivo e ha servito benissimo, stava molto vicino alla linea di battuta, prendeva la palla in anticipo e mi costringeva a correre. Gli va riconosciuto il merito di aver giocato molto bene, si vedeva che aveva un piano di gioco molto chiaro ed è stato molto preciso: questo è il motivo per cui è stato difficile giocare i primi due set. Nel terzo le cose hanno iniziato ad andare bene, la palla ha iniziato a girare meglio, il servizio è stato ottimo e credo di aver servito più ace di lui: è sorprendente considerando che lui ha uno dei migliori servizi in circolazione. Ho vinto più facilmente i miei turni di battuta e questo mi ha permesso di mettergli pressione sul suo servizio“.

A Novak Djokovic gli è stato chiesto se avrà un vantaggio rispetto al suo avversario in semifinale, visto che Sinner o Rublev chiuderanno il quarto di finale nella notte: “Che tipo di vantaggio avrei? Abbiamo due giorni per recuperare, non vedo un gran vantaggio. Le semifinali si giocheranno venerdì, per cui c’è tempo di recuperare per chi vincerà la partita di stasera. Il tema della programmazione è diventato scottante, ne ho parlato anche qualche giorno fa in conferenza stampa. Spetta agli Slam e ai vari Tour pensare ai modi per ospitare i tennisti in maniera edeguato, facendo modo di evitare che si concldsa troppo tardi. L’ATP ha attuato un cambiamento di regola ma non vale per gli Slam, poiché non fanno parte dell’ATP Tour. Sappiamo che ci sono due sessioni, giusto? Se si programmano due partite che iniziano alle 12.00, con gli uomini al meglio dei cinque set che potrebbero giocare quattro ore e poi ci vogliono 45 minuti per il cambio pubblico. Così oggi la sessione serale è iniziata due ore dopo il previsto, non è l’ideale per Sinner e Rublev. Io ho partecipato a partite che finivano alle 3-4 di notte, ma non è sicuramente divertente per noi. La cosa positiva dei quarti di finale della sezione maschile è che abbiamo due giorni. Quindi penso che ci sia tutto il tempo per dormire e recuperare“.

Novak Djokovic ha poi approfondito: “Ci sono diversi modi per affrontare la questione. Forse programmando meno partite sul Centrale e facendo un’unica sessione, cosa che molto probabilmente non accadrà perché ogni sessione ha un grande valore economico. Le emittenti televisive pagano un sacco di soldi e sono loro a scegliere che giocatori vogliono in una sessione“.

Il numero 1 al mondo è poi tornato sull’incontro odierno: “Questo incontro non è stato piacevole per me. Sono orgoglioso di aver superato questo tipo di sfida e di ostacoli, è stato una sofferenza sotto tutti i punti di vista. Ci sono giorni come questo in cui devi semplicemente accettare le circostanze e provare a trarne il massimo“.

Novak Djokovic ha vinto la 33ma partita consecutiva a Melbourne, eguagliando così il record siglato da Monica Seles negli anni ’90: “Non lo sapevo. Da ragazzo aveva Monica in testa praticamente ogni giorno perché Jelena Gencic, la mia madre tennistica come mi piace chiamarla, ha lavorato con Monica quando era giovane e quindi spesso sentivo parlare di lei: è stata sicuramente uno dei miei idoli ed eroi di infanzia“.

Foto: Lapresse

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