Tennis
Novak Djokovic non perdeva agli Australian Open da oltre 2000 giorni! L’incredibile coincidenza tra Sinner e Alcaraz
Jannik Sinner ha fatto quel passo in più che in tanti, tantissimi si aspettavano. Sarà finale degli Australian Open per lui contro uno tra il russo Daniil Medvedev ed il tedesco Alexander Zverev. Ma soprattutto, è riuscito a mettere fine ad una striscia di vittorie di Novak Djokovic nel continente oceanico che durava da trentatré partite.
L’ultima sconfitta era arrivata infatti oltre sei anni fa: a fermarlo negli ottavi di finale fu il coreano Chung Hyeon, vincitore pochi mesi prima della prima edizione delle NextGen Finals. Con il punteggio di 7-6 7-5 7-6 l’asiatico prese il volo fino alle semifinali, dove si ritirò con Roger Federer. Sembrava il preludio per una grande carriera, ma una lunga lista di problemi fisici ne hanno minato le capacità facendolo diventare il fantasma di ciò che era.
Dopo quel ko, solo successi per Nole, che si è portato a casa quattro successi tra 2019 e 2023, mancando l’appuntamento con l’edizione 2022 solo per quella brutta faccenda del pass revocato in merito alla questione Covid. La data esatta di quell’ultimo ko era il 22 gennaio 2018: 2195 giorni. Jannik Sinner ha chiuso un’era e si affianca a colui che sarà suo rivale negli anni a venire, Carlos Alcaraz.
Anche lo spagnolo è riuscito, negli scorsi mesi, a chiudere un’egemonia targata Djokovic, quella a Wimbledon. Lo scorso 16 luglio il murciano ha chiuso una striscia di quattro tornei alzati e 34 partite vinte, con l’ultimo ko arrivato nel 2017 per il ritiro contro Tomas Berdych. Il giorno esatto della sconfitta con il ceco? 12 luglio 2017: esattamente 2195 giorni prima. Gli stessi 2195 giorni della striscia dell’Australian Open chiusa da Sinner.
Dopo anni di egemonia di Nole, soltanto due futuri fenomeni potevano iniziare ad imprimergli delle importanti sconfitte in due dei suoi territori di caccia preferiti. Potremmo chiamarli ‘gemelli del destino’. Dall’altra parte il serbo aveva detto che si sarebbe ritirato quando non si sarebbe sentito in grado di vincere uno Slam. Sicuramente quel giorno non è arrivato oggi, ma con la definitiva consacrazione di Jannik, quel momento potrebbe essere leggermente più vicino.
Foto: LaPrese