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Nuoto di fondo, l’Italia non può sbagliare ai Mondiali di Doha: in palio gli ultimi pass olimpici per le 10 km

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Il conto alla rovescia sta per scadere. Dal 3 all’8 febbraio i “caimani” delle acque libere saranno protagonisti nei Mondiali di nuoto di fondo a Doha. Un slot temporale anomalo, in una stagione molto importante che avrà come atto più importante i Giochi Olimpici di Parigi. Lo scenario sarà quello dell’Old Port della capitale del Qatar. Il programma di gare prevede la disputa di 5, 10 km e staffetta 4×1500 km mista.

Un quadrilatero diviso in giri da 1.666 metri, con acqua intorno ai 20 gradi e temperatura esterna intorno ai 25 sarà il percorso che attende i nuotatori. In casa Italia si vuol essere protagonisti. Tra gli uomini Gregorio Paltrinieri e Domenico Acerenza saranno tra gli osservati speciali, mentre tra le donne Arianna Bridi ha motivazioni decisamente particolari visti i suoi problemi di salute del recente passato. Motivazioni alte anche per Barbara Pozzobon, Giulia Gabbrielleschi e Ginevra Taddeucci.

Parlando di Olimpiadi, c’è da tener conto dei criteri legati alle due 10 km (uomini e donne). Come spiegato dal responsabile tecnico Stefano Rubaudo: “La qualificazione olimpica prevede i primi tre classificati di Fukuoka hanno qualificato tre posti. A Doha passano i primi 13 esclusi i primi tre dei Mondiali di Fukuoka. Però non è nominale come era prima, ma qualificano la nazione, ovvero se io adesso arrivo con due maschi nei primi 13, praticamente l’Italia ha qualificato due posti. Quindi a Parigi posso anche cambiarli. Ovviamente uno cerca di non farlo perché quest’anno a differenza dagli altri anni la qualifica olimpica è molto vicina alla qualifica alle Olimpiadi. L’altra possibilità è se io non qualifico due persone, ne qualifico solo uno o non gareggio neanche con tutte e due nella 10 km, se ho due nuotatori maschi o femmine che hanno gareggiato negli 800 stile o nei 1500 alle Olimpiadi li posso iscrivere nella 10 km. La qualificazione olimpica prevede i primi tre classificati di Fukuoka hanno qualificato tre posti. A Doha passano i primi 13 esclusi i primi tre di Fukuoka. Però non è nominale come era prima, ma qualificano la nazione, ovvero se io adesso arrivo con due maschi nei primi 13, praticamente l’Italia ha qualificato due posti. Quindi a Parigi posso anche cambiarli. Ovviamente uno cerca di non farlo perché quest’anno a differenza dagli altri anni la qualifica olimpica è molto vicina alla qualifica alle Olimpiadi. L’altra possibilità è se io non qualifico due persone, ne qualifico solo uno o non gareggio neanche con tutte e due nella 10 km, se ho due nuotatori maschi o femmine che hanno gareggiato negli 800 stile o nei 1500 alle Olimpiadi li posso iscrivere nella 10 km“, le parole di Rubaudo (fonte FIN).

Per esempio Paltrinieri se non gareggia a Doha nella 10 km, ma gareggia solo Acerenza poi Gregorio avendo lui fatto il tempo per le Olimpiadi in piscina e gareggiando sui 1500 può fare la 10 km. Questo perché il CIO ha dato un limite al numero di atleti presenti all’interno del villaggio per la parte acquatica, ma se uno già è presente non va a variare questo numero e hanno dato questa possibilità. Questo permette anche di aumentare un po’ il livello dei partecipanti e di far avvicinare qualche nuotatore di piscina alle acque libere, visto anche che il programma è rovesciato rispetto al programma mondiale, ovvero prima c’è la piscina poi c’è il fondo“, ha sottolineato il tecnico nostrano (fonte FIN).

Di conseguenza, Greg si presenta con la consapevolezza di essere già ai nastri di partenza della prova a Cinque Cerchi del fondo, a prescindere dal risultato di questa gara per quanto ha fatto in piscina, dove ha già la carta olimpica nei 1500 sl.

Foto: LaPresse

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