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Pattinaggio artistico: Kamila Valieva giudicata colpevole. Il CAS la condanna a 4 anni per doping

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Dopo una lunga attesa è arrivata l’attesissima sentenza legata al caso doping di Kamila Valieva. La stella del pattinaggio di figura russo è stata ritenuta colpevole dal Tribunale Arbitrale Dello Sport che l’ha condannata a una squalifica di quattro anni. La notizia è emersa nel primo pomeriggio di oggi, lunedì 29 gennaio.

Di fatto il CAS ha ritenuto l’atleta responsabile della violazione emersa da un controllo antidoping rilevato il 25 dicembre 2021 in occasione dei Campionati Nazionali di San Pietroburgo, la cui notizia emerse proprio durante le Olimpiadi di Pechino 2022. Il test, positivo, segnalava la presenza nel sangue della trimetazidina, sostanza vietata dal regolamento.

Durante le udienze è stato chiesto alla pattinatrice di dimostrare di non aver assunto intenzionalmente la sostanza. Le motivazioni della difesa tuttavia non sono risultate convincenti a giudizio della corte. Secondo i giudici inoltre il fatto che l’atleta, minorenne, rientri nella categoria di “persone protette” non può avere alcuna rilevanza nella violazione presa in esame.

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Ricordiamo che in prima battuta secondo la RUSADA (agenzia antidoping russa) Valieva non aveva “nessuna colpa o negligenza” per il test fallito ai Campionati Nazionali. L’iter è però continuato dopo il ricorso sollevato dalla WADA e accolto dal Tribunale dello Sport.

La squalifica di quattro anni è stata retrodata al giorno del test antidoping, dunque al 25 dicembre 2021; motivo per cui sono stati revocati tutti i titoli conquistati nell’asso di tempo tra dicembre e febbraio, tra cui rientra anche l’oro continentale conquistato a Tallinn e ovviamente quello nella gara a squadre dei Giochi di Pechino. Tuttavia, come precisato, l’effettivo annullamento dovrà essere analizzato ed esaminato dalle organizzazioni sportive interessate

Non si è fatta attendere la risposta del Cremlino, il quale ha etichettato la sentenza come “politicizzata”.

Foto: LaPresse

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