Tennis
Puppo avvisa: “Djokovic vorrà dare una punizione a Sinner. Alcaraz lo vedo meno forte”
Cresce l’attesa per la semifinale degli Australian Open 2024 tra Jannik Sinner e Novak Djokovic, in programma venerdì 26 gennaio sul cemento di Melbourne. Dario Puppo, telecronista di Eurosport, si è soffermato a lungo sulla sfida nell’ultima puntata di Tennismania, trasmissione del canale YouTube di OA Sport: “Dobbiamo cercare di collocare il mega-match Sinner-Djokovic all’interno del panorama storico italiano. Su Twitter un giornalista de L’Equipe ha subito fatto 1+1+1=3, ma è un po’ banale. Lui ha detto che Sinner ha battuto Djokovic nel girone delle ATP Finals, poi in Coppa Davis facendo una cosa incredibile e ora lo affronta in semifinale agli Australian Open. Lui ha fatto questo ragionamento: chi è che è riuscito a battere in un torneo dello Slalom, in Coppa Davis e alle ATP Finals? Solo due: Rafael Nadal e Roger Federer. Cominciamo con i però. Sono i rivali, li lasci lì, fare certe citazioni lascia il tempo che trova, ma gasa, gasa i tifosi di Sinner, quelli che ti vedono il tuo Twitter e che dicono che hai tirato fuori una mega statistica“.
Dario Puppo ha approfondito ulteriormente il discorso: “Djokovic ha fatto 48 partite di singolare in Coppa Davis, ha perso con Nadal nel 2006 e con Federer nel 2009, ma quanti anni aveva Djokovic? Lui è del 1987, praticamente era un teenager. Non so se fosse più forte quel Nole lì o quello di adesso, non si può fare il paragone. Sinner pesca il Djokovic che ha in bacheca 24 titoli nello Slam ed è una cosa clamorosa. Non è più scarso dei Djokovic che hanno vinto quei titoli, è almeno uguale. Sinner ha battuto Djokovic facendo una grande impresa nel girone delle ATP Finals, ma poi in finale Djokovic è entrato in un’altra situazione e ha vinto in maniera straordinaria. Djokovic ha perso soltanto 8 volte in singolare di Coppa Davis. Stiamo parlando di uno che non ha mai perso in semifinale e in finale in Australia, ha un’imbattibilità di 33 partite“.
Si è così andati a sviscerare le altre partite di rilievo giocate dagli italiani in ambito Slam: “Barazzutti lo prendo e lo butto via, ha fatto due semifinali Slam: entrambe sulla stessa superficie, agli US Open c’era la terra verde. Sinner arriva a questa semifinale dopo averne giocata una a Wimbledon, quindi ha fatto due semifinali su superfici diverse nello spazio di tre Major. Adriano Panatta le semifinali le ha fatto “solo” al Roland Garros. Chi ha fatto due semifinali in tre Major su due superfici diverse? Matteo Berrettini e una di queste è poi diventata finale a Wimbledon, mi viene da mordere le mani pensando a che tipo di giocatore aveva a disposizione il movimento italiano e adesso non ce l’ha più, fino a prova contraria. Spero di sbagliarmi, ma come qualcuno ha detto, mi sembra anche Santopadre, la bella vita e tutte le attenzioni, il mondo ai suoi piedi, non hanno reso la situazione facile, al netto della sfiga. Ci vuole una forza di volontà enorme per tornare in carreggiata, è un po’ sparito dai social, spero che ci possa riuscire perché è un ragazzo fantastico“.
Quindi si prosegue con gli altri incontri: “Sara Errani ha fatto quello che ha fatto. Dopo la finale al Roland Garros ha fatto la semifinale agli US Open, in tre Major e a 25 anni. Un altro aspetto è appunto l’età: Berrettini a 25 anni, Sinner a 22. Il 90enne Nicola Pietrangeli fece una roba notevole: quando aveva 26 anni nel 1960 vinse il Roland Garros e fece semifinale a Wimbledon, ma non c’erano i dieci giocatori più forti al mondo. Sinner sta facendo questa roba qua e sembra che la sia dia per scontata, ma non è scontata: gustiamocelo. Sinner fa due semifinali con Djokovic, Berrettini una finale con Djokovic: sempre con quei mostri ti vai ad affrontare. Cecchinato sconfisse Djokovic in uno Slam, anche se il serbo non era in perfette condizioni, Sinner ci deve ancora riuscire. La vittoria di Roberta Vinci su Serena Williams ha un valore assoluto, è lì in cima con la finale di Berrettini: parlo di Era Open, ho citato Pietrangeli perché mi fa quasi tenerezza non farlo“.
Riepilogando: “Finale Wimbledon di Berrettini, semifinale di Vinci con Williams agli US Open, finale Pennetta-Vinci agli US Open, la vittoria di Francesca Schiavone al Roland Garros (lei non aveva fatto altre semifinali su altre superfici, ma quella vittoria ha dato il là a questa generazione), la vittoria di Panatta al Roland Garros. Sinner dove lo incastriamo? La partita con Djokovic la mettiamo tra le prime cinque-sei. Jannik fa le due semifinali, nello spazio di tre Slam, su due superficie diverse e a 22 anni: questo cambia tutto“.
Un passaggio molto interessante sulla semifinale di venerdì: “Djokovic cercherà di infliggere una punizione a Sinner, che avrà però in serbo qualche sorpresa e spero che entri in campo con la giusta mentalità per provare a tirare fuori tutte le opzioni e lasciare andare i colpi. Speriamo che stia bene, ha alle spalle cinque partite e non è abituato. Djokovic non teme Sinner per carattere, ma sa benissimo a cosa va incontro. Come ha detto Jannik, forse vedremo cose diverse da parte di entrambi. Non lo teme, ma sta pensando a come batterlo, poi per lui gli Australian Open sono il Paradiso“.
Jannik Sinner potrebbe diventare numero 1 al mondo nel prossimo futuro? “Se riesce ad avvicinare la seconda posizione mondiale e prenderla prima di Wimbledon, quella è una situazione molto importante per giocarsi un obiettivo. Wimbledon può essere un torneo molto importante per lui“. Sulla semifinale raggiunta da Bolelli e Vavassori in doppio: “Una semifinale pesante in ottica Olimpiadi e Coppa Davis“.
C’è stato modo anche di analizzare la vittoria di Alexander Zverev contro Carlos Alcaraz nell’odierno quarto di finale: “Zverev ora è un avversario pericoloso, anche per Medvedev che ha giocato una nuova partita su cinque set. Ben per Sinner che non siano capitati questi giocatori dalla sua parte e che ci fossero Tiafoe, de Minaur, Rublev che sono di un’altra pasta, con tutto il rispetto. Alcaraz ha giocato 8 tornei senza vincere un titolo, per lui è insolito. Dov’è Ferrero? Perché nessuno dice questa cosa? Il rapporto è un po’ come Boncompagni con Ambra Angiolini: questa cosa che ognuno può parlare con il suo angolo non mi piace, in maniera smaccata come succede con certi allenatori non mi piace e per me la sua assenza contava. Oggi ha trovato un giocatore che ha fatto un partitone. Zverev potrebbe eventualmente essere un avversario pericoloso per Sinner, non so se lo sarebbe per Djokovic. Alcaraz è un patrimonio del tennis mondiale, deve soltanto sistemare alcune cose, ma lo vedo meno forte: quando vinceva ti sconvolgeva vederlo giocare, ora un po’ meno“.
VIDEO ULTIMA PUNTATA TENNISMANIA
https://youtu.be/hXPdx5rh7FA
Foto: Lapresse