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Editoriali

Sci alpino, come falsare la Coppa del Mondo: Gut-Behrami danneggiata, un regalo per Shiffrin

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Lara Gut-Behrami
Lara Gut-Behrami / Lapresse

Dopo il fine settimana di Cortina d’Ampezzo, la favorita per la Coppa del Mondo di sci alpino era diventata la svizzera Lara Gut-Behrami. Utilizziamo l’imperfetto perché, nel frattempo, ci ha pensato la FIS a falsare tutto e rendere molto più complicati i progetti di rimonta dell’elvetica.

La 32enne, che vanta una sfera di cristallo generale nel 2016 e ben 41 affermazioni nel circuito maggiore, si è portata a sole 195 lunghezze dall’americana Mikaela Shiffrin, per il momento fuori dai giochi ed impossibilitata a prendere parte alle prossime gare a causa dell’infortunio (non serio come si era temuto in un primo momento) che si è procurata nel corso della prima discesa sull’Olympia delle Tofane. Tra domani (gigante a Plan de Corones) ed il prossimo fine settimana (una discesa ed un superG a Garmisch-Partenkirchen) la svizzera avrebbe avuto a disposizione una ghiottissima occasione per effettuare il sorpasso sulla statunitense, peraltro potendo poi beneficiare successivamente di un calendario favorevole con un numero maggiore di gare veloci rispetto a quelle tecniche.

Peccato che, poco fa, la FIS abbia annunciato la cancellazione dell’intero fine settimana tedesco a causa delle pessime condizioni della neve, peraltro già denotate per le gare maschili. Sia la discesa sia il superG non verranno recuperati, come d’altronde era accaduto alle due discese di Cervinia ad inizio stagione. Va detto che, a seguito dei tanti infortuni e delle sempre più frequenti lamentele da parte di atleti ed addetti ai lavori, la sensazione è che i recuperi diventeranno sempre più rari in futuro. Tuttavia viene spontaneo chiedersi se tutto ciò sia regolare.

Gut-Behrami avrebbe potuto portarsi in testa alla classifica generale di Coppa del Mondo. Magari potrà vincerla lo stesso, perché non sappiamo quando rientrerà Mikaela Shiffrin (si vocifera a Soldeu) e, soprattutto, in quali condizioni fisiche e di forma, né tantomeno se prenderà parte alle prove veloci. Tuttavia in questo modo lo scenario è ingiustamente diverso. Possibile che non vi sia modo di prevedere in anticipo queste dinamiche, peraltro da sempre all’ordine del giorno per lo sci alpino? Perché le velociste devono costantemente venire penalizzate rispetto a slalom-gigantiste? Prevedere uno o più piani B, magari con una località “jolly” da tenere pronta all’occorrenza, è così fuori dal mondo? O magari tenere un fine settimana libero prima delle finali, magari da utilizzare proprio per collocare le gare non disputate?

La sensazione, da anni, è che ai rimedi si sia poco interessati, perché non si vede mai nulla di diverso. Oggi è toccato a Lara Gut-Behrami essere danneggiata, con il pacco regalo involontariamente spedito a Mikaela Shiffrin. Una competizione, a nostro avviso, è seria solo se porta a termine il numero esatto di gare contemplato nella fase di stesura del calendario. In caso contrario è la credibilità dell’intero sistema a venire messa in discussione.

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