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Sci alpino: l’Italia va veloce a Kitzbuehel, Brignone scivola e perde il pettorale rosso

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La tre giorni di gare tra Kitzbuehel e Jasna ha portato in dote all’Italia due podi, entrambi arrivati sulla mitica Streif. Una bella conferma da parte della squadra maschile di velocità, che continua in una stagione ampiamente positiva, con gli azzurri sempre tra i migliori ad ogni gara e su piste anche diverse tra loro.

La doppia discesa di Kitzbuehel ha ovviamente visto come assoluto protagonista il francese Cyprien Sarrazin, capace di realizzare una storica doppietta. La prima vittoria, però, è arrivata per soli cinque centesimi su un Florian Schieder che conferma il suo feeling speciale con la Streif. Secondo l’anno scorso, l’altoatesino si ripete nuovamente anche in questa stagione, facendo sognare per qualche minuto anche l’incredibile vittoria, con l’urlo di gioia rimasto poi strozzato un po’ in gola per colpa di Sarrazin.

Il giorno dopo cambia tutto, con una neve ancora più dura e con il ghiaccio. Sarrazin si inventa un capolavoro, impartendo una lezione anche al grande rivale Marco Odermatt, ma l’Italia fa comunque festa grazie a Dominik Paris, all’ottavo podio della carriera a Kitzbuehel. Il campione di Merano ha concluso al terzo posto proprio come a Wengen, dietro ai due fenomeni che stanno monopolizzando ogni gara di velocità. Resta una stagione comunque eccellente per Paris, rinato dopo un anno passato davvero difficile e nel quale ha raccolto praticamente nulla.

Dalle gioie della velocità maschile al sabato nero del gigante femminile azzurro. A Jasna è andata in scena una gara totalmente imprevedibile, su una pista che ha messo in enorme difficoltà tantissime atlete, non pronte ad affrontare una tale condizione di neve. Purtroppo la gara di Federica Brignone è durata appena cinque porte, con la valdostana che è scivolata via dopo che il suo sci non ha tenuto e l’ha sbalzata via su una curva a destra. Uno zero sicuramente pesantissimo in ottica classifica di specialità, con Brignone ora costretta ad inseguire Lara Gut-Behrami, che ha venticinque punti di vantaggio e con anche Mikaela Shiffrin che è tornata a fare paura.

Surreale la situazione vissuta da Marta Bassino, che ha terminato la prima manche ad oltre otto secondi di ritardo da Sara Hector. In un certo momento la piemontese si è proprio rialzata, dando la sensazione di far proprio fatica a fare anche una curva sul ghiaccio di Jasna. Con le due big azzurre fuori dai giochi, l’Italia si è trovata a far affidamento sulle cosiddette seconde linee. Sono arrivati alla fine il quindicesimo posto di Elisa Platino, il diciannovesimo di Asja Zenere e il ventiseiesimo di Lara Della Mea, piazzamenti buoni solo per i punti ottenuti per migliorare il pettorale di partenza.

La domenica è stato poi il giorno degli slalom. A Kitzbuehel Tommaso Sala è stato il migliore con un nono posto finale, ma l’azzurro non ha mai dato la sensazione di potersela giocare con i migliori. Altro passaggio negativo per Alex Vinatzer, solamente sedicesimo e sempre più indietro nella World Cup Start List di slalom. A Jasna, invece, buon dodicesimo posto per Martina Peterlini, che si riconferma dopo Flachau, mentre ancora un’uscita per Marta Rossetti, che era riuscita a qualificarsi per la seconda manche, ma senza arrivare nuovamente poi al traguardo.

FOTO: LaPresse

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