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Short track, Italia in cerca di risposte negli Europei di Danzica: Pietro Sighel, la punta di diamante

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Pietro Sighel

L’appuntamento è fissato per il week end del 12-14 gennaio. Sull’anello di ghiaccio dell’Hala Olivia di Danzica, in Polonia, andrà in scena l’edizione 2024 degli Europei di short track. L’Italia va in cerca di risposte in una stagione nella quale alcune assenze hanno pesato e soprattutto peseranno. Il pensiero va a Martina Valcepina.

Molto sfortunata la pattinatrice, costretta a terminare anzitempo la sua stagione per un grave infortunio alla gamba rimediato nel corso dell’ultima sessione di allenamento prima delle gare della tappa di Coppa del Mondo a Seoul (Corea del Sud). Valcepina aveva ottenuto due podi e un quarto posto su quattro gare nei primi quattro appuntamenti del massimo circuito internazionale. Ecco che il gruppo guidato da Arianna Sighel, Gloria Ioriatti ed Elisa Confortola al femminile cercherà di gettare il cuore oltre l’ostacolo nella rassegna continentale.

Con l’inizio degli Europei entriamo nella parte di stagione più dura e impegnativa ma anche più importante. I vari infortuni occorsi in questa stagione ci privano di qualche elemento importante della squadra ma andiamo in Polonia con obiettivi ambiziosi per provare a migliorare quanto fatto lo scorso anno quando conquistammo un oro, un argento e tre bronzi“, ha dichiarato l’High Performance Director, Kenan Gouadec.

Sul versante maschile si confida nel colpo di coda di Pietro Sighel. Il primo appuntamento a Montreal (Canada) in Coppa del Mondo, con il podio nei 500 metri, aveva fatto pensare che il 24enne trentino fosse pronto per mettere in fila una striscia di grandi risultati. Non è stato così e l’incetta di Finali B nelle sue distanze (ben sei nel totale) la dice lunga. Si spera che la condizione di Sighel possa emergere proprio in corrispondenza degli eventi più importanti di questo inverno 2024.

Un ragionamento simile lo merita anche Luca Spechenhauser, capace di fregiarsi del primo podio della carriera nel circuito maggiore, concludendo secondo sui 1.000 in Canada. L’azzurro è un atleta da working in progress e gli va dato il tempo per mettere insieme i pezzi del puzzle. Il talento non è in discussione e chissà se proprio a Danzica non saprà stupire. Ci sono, in conclusione, attese dalle staffette, che spesso hanno dato un grosso contributo alla causa tricolore.

Foto: Credit ISU

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