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Tennis
Tennis, Gipo Arbino lancia Sonego: “Aveva uno strappo prima della Davis. Non vale la sua classifica attuale”
Gipo Arbino, allenatore di Lorenzo Sonego, in un’intervista esclusiva rilasciata ad OA Sport, ha tracciato un bilancio della stagione 2023 e parlato della preparazione in atto in vista del 2024, che per il tennista italiano è partita ufficialmente con la United Cup, per poi pensare agli Australian Open, primo torneo stagionale dello Slam.
L’azzurro, nella parte finale della stagione 2023, è stato uno dei protagonisti del trionfo in Coppa Davis con le vittorie in doppio assieme a Jannik Sinner. Nel corso della United Cup l’azzurro si sta misurando anche nel doppio misto, e queste due specialità potrebbero tornargli utili anche verso le Olimpiadi di Parigi, che si giocheranno sulla terra battuta del Roland Garros, anche se le condizioni climatiche potrebbero essere differenti rispetto a quelle che i tennisti troveranno nel secondo torneo dello Slam.
Come si è svolta la preparazione invernale e cosa ha comportato iniziare la stagione molto presto, già a fine dicembre, con la United Cup?
“Il fatto di iniziare la stagione molto presto è veramente un danno per i giocatori, specialmente per i giocatori ancora giovani, che hanno bisogno di lavorare. Io ritengo Lorenzo, anche se non più giovanissimo dal punto di vista anagrafico, giovane d’esperienza, ha ancora molti margini di miglioramento, di conseguenza sarebbe stato utile fare una pre-season molto più lunga, perché stavamo lavorando tanto sul rovescio, sulla risposta e sulla precisione del servizio, quindi ci siamo dati da fare, abbiamo lavorato molto bene, lui in primis, però dobbiamo per forza prendere tempo più avanti per fare dei periodi di allenamento, perché è necessario per lui lavorare più approfonditamente“.
Si diceva che Sonego avesse un problemino fisico in Coppa Davis: in doppio però non sembrava così. Avrebbe potuto giocare in singolare? Il problema ora è superato?
“Sì, è vero, aveva un problema fisico. Diciamo che inizialmente non ero così tranquillo, perché prima ancora di giocare a Metz con Fognini ha sentito una fitta all’addominale nella parte dell’obliquo, però era una cosa subdola, perché non faceva male in estensione, ma in chiusura, cioè nella parte finale del servizio. Il nostro fisioterapista, Marcello Marini, gli ha fatto fare tutti i test all’addominale ed era a posto. Con l’ecografia e poi con la risonanza che abbiamo fatto abbiamo visto che c’era un piccolo strappo in grande profondità. Infatti, concluso Metz, siamo stati a riposo. In Davis era recuperato, era cicatrizzato, però anche il medico della Davis ha detto ‘cicatrizzare è un conto, essere a posto è un altro’. Un conto è fare il doppio, in cui fai un servizio su quattro, un conto è fare il singolare, arrivando magari al terzo set, dove comunque lo stress è decisamente superiore, quindi si è scelto di non giocare. Era un dispiacere, perché comunque Lorenzo era molto in forma, avrebbe sicuramente giocato lui sia in singolare che in doppio, ma così l’abbiamo preservato per il doppio, ed è stata la mossa giusta avere il coraggio di fare ciò“.
La vittoria della Coppa Davis è stata l’apice della carriera per Lorenzo. Come ha vissuto questo trionfo appagante?
“Sì, la vittoria in Coppa Davis è stata l’apice della sua carriera, ma, come detto, la sua carriera non è assolutamente finita, quindi questo trionfo pazzesco in Davis è stato molto appagante. Era uno dei suoi sogni, è stata una sorpresa, dovuta anche ad una serie di concomitanze, di miracoli fatti, non ultimo quello di Sinner, poi Lorenzo ha giocato un doppio incredibile, quindi ci sono stati grandissimo appagamento, grandissima soddisfazione e grandissima spinta per il tennis italiano“.
Il miglior Sonego lo abbiamo già visto, ovvero quello del 2021, oppure l’obiettivo di entrare nei top 20 è ancora nel mirino?
“Il nostro obiettivo è quello di entrare in top 20, anche se ogni anno che passa, ogni sei mesi, il livello si alza tantissimo, però io sono convinto che lui valga molto di più della sua classifica e quest’anno abbiamo intenzione di dimostrarlo. Speriamo che anche gli infortuni stiano alla larga, perché il segreto di un giocatore per essere longevo è proprio evitare gli infortuni. Lorenzo, devo dire, è uno che sta molto attento a queste cose e sia il suo preparatore che il suo fisioterapista sono tutti concordi con me sul fatto che, nel caso in cui non sia a posto o non sia in forma, non si gioca, si lavora e ci si riposa, se necessario“.
Si ha la sensazione che Sonego abbia bisogno di determinati contesti o atmosfere per esprimere il potenziale massimo, mentre fa più fatica magari su campi secondari e con avversari non di cartello: come risolvere questa problematica?
“L’atmosfera di Roma, o giocare in campi dove sente il pubblico, lo aiuta tantissimo. Gli alti ed i bassi che ha avuto non sono legati solamente a questo, ma alla problematica del patire determinati giocatori. Ci sono dei top 200 che gli danno più fastidio dei top 20 come tipologia di gioco: questo è il segnale che gli mancano ancora delle armi che gli permettano di vincere con tutti quelli più deboli in classifica e di poter battere anche quelli con classifica migliore. Su questo stiamo lavorando tantissimo, per cercare la completezza tecnica e l’esperienza tattica che gli mancano“.
Perché tra Sonego e Sinner si è creato un rapporto così speciale?
“Il rapporto fra Sonego e Sinner si è rafforzato nel tempo, perché c’è stata subito simpatia già qualche anno fa, poi hanno giocato tanti tornei insieme, hanno fatto anche qualche doppio insieme. C’è stato feeling, come succede fra un uomo ed una donna, come succede fra veri amici, hanno due caratteri che si fondono bene“.
Qual è il programma della prima parte della stagione di Sonego?
“Abbiamo deciso di andare in Australia, poi c’era l’indecisione fra Sud America ed Europa, ed abbiamo scelto l’Europa, anche se il livello è molto più alto, ma ho voluto anche proteggerlo da grandi viaggi e cambi esagerati di fuso orario, quindi preferisco che giochi ad un altissimo livello ma che si preservi, anche lì, da uno sbattimento fisico che potrebbe essere pericoloso, quindi ci saranno Montpellier, Marsiglia, Doha e Dubai. Più o meno saranno questi i suoi tornei“.
Vedremo Sonego all’opera sempre di più anche nei tornei di doppio, magari con Sinner?
“Nei tornei di doppio faremo qualcosina, ma il nostro obiettivo, che penso sia anche quello di Sinner, è di giocare in singolare, poi se ci troveremo in qualche 250, o anche un 500, dove si potrà entrare, allora a quel punto si farà anche il doppio“.
Il fatto che Sonego giochi la United Cup con Jasmine Paolini può essere definito un esperimento in vista di un possibile doppio misto alle Olimpiadi di Parigi 2024?
“Il fatto che giochi la United Cup non è legato alle Olimpiadi, ma con Jasmine gioca molto volentieri, sono molto amici, si divertono come dei matti. Il doppio misto è una specialità che Lorenzo può giocare molto bene“.
Le Olimpiadi si giocheranno sulla terra rossa, la superficie preferita di Lorenzo: possiamo aspettarci un exploit?
“Le Olimpiadi si giocheranno sulla superficie che lui preferisce, però bisogna vedere cosa succederà in quel periodo: se la terra sarà molto veloce, se sarà molto lenta, perché se sarà veloce Lorenzo va da Dio sulla terra, se incomincerà ad essere troppo bagnata, troppo lenta, sarà un po’ danneggiato, perché non avendo una palla troppo pesante verrà danneggiato da un rimbalzo troppo lento dovuto alle situazioni di grande umidità“.
Foto: LaPresse