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Tennis, Novak Djokovic: “Un ko che non segna l’inizio della mia fine. Il Roland Garros? Sarò pronto, ma Nadal…”

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Novak Djokovic LaPresse

Novak Djokovic si rimbocca le maniche e si rimette in corsa verso il prosieguo della sua stagione. I grandi campioni fanno così. Dopo una sconfitta, anche pesante, bisogna sempre prendere i lati positivi e ripartire da li, senza dimenticare le cose che non sono andate nel verso giusto. La semifinale degli Australian Open 2024, dopotutto, ha visto il numero 1 del mondo perdere nel torneo del Grande Slam di Melbourne dopo ben 2195 giorni.

Jannik Sinner in 4 set ed in poco più di 3 ore, ha fermato la corsa del fuoriclasse serbo che, per l’ennesima volta, sembrava inarrestabile. Ma, come ha ammesso lo stesso nativo di Belgrado, bisogna già pensare al futuro. In primo luogo al prossimo torneo Major, ovvero il Roland Garros, anche se in precedenza vedremo numerosi Masters 1000, ovvero Indian Wells, Miami, Monte-Carlo, Madrid e Roma.

Dal 26 maggio al 9 giugno, invece, il mondo del tennis sarà a Parigi, per il torneo su terra rossa più atteso dell’anno. Il pensiero di Nole è chiaro: “Il Roland Garros è davvero molto lontano. Bisogna vedere come giocheranno i tennisti nei prossimi mesi, in particolare durante la stagione sulla terra. È una superficie completamente differente dalle altre e si gioca in condizioni diverse. Alcuni giocano meglio sul rosso e sono favoriti, è una superficie che si adatta a un determinato tipo di tennisti. Ovviamente, Rafa Nadal resta il favorito numero 1 se dovesse giocare. Naturalmente ci sono Carlos Alcaraz e Jannik Sinner. I primi cinque o dieci giocatori al mondo possono essere considerati i favoriti per la vittoria finale. Ci vogliono ancora molti mesi, vedremo come si evolverà la situazione” .

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Ad ogni modo, la sensazione è che Novak Djokovic non fosse al suo massimo potenziale nelle due settimane “down under”. Un campanello d’allarme (a quasi 37 anni) per il resto del 2024? “Vediamo come andranno le cose. Ho ancora grandi speranze per gli altri Slam, le Olimpiadi e qualunque torneo giocherò. Siamo solo all’inizio della stagione. Non è la sensazione a cui sono abituato, ovvero iniziare l’annata con un successo in Australia. Quindi questa volta è un po’ diverso, ma è quello che è. Questo torneo non è stato al mio solito livello di gioco. Non penso sia necessariamente l’inizio della mia fine”.

Foto: LaPresse

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