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Editoriali

5 occasioni perse e la paura di fallire: Setterosa ossessionato dal fantasma delle Olimpiadi

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Silipo Setterosa
Silipo DPM / Federnuoto

La Nazionale italiana di pallanuoto femminile non sta di certo vivendo uno dei periodi più floridi della sua storia. Sono passati ormai due decenni da quell’indelebile oro alle Olimpiadi di Atene 2004. L’ultimo sussulto risale a Rio 2016, con l’argento e la finale persa contro gli Stati Uniti. Da allora quasi due lustri con più ombre che luci. Le delusioni hanno superato per distacco qualche exploit isolato, fino alla mancata qualificazione per i Giochi di Tokyo 2020.

Va detto che molte delle giocatrici attuali sono le medesime che mancarono il pass per il Sol Levante. La guida tecnica è cambiata, da Fabio Conti a Carlo Silipo, tuttavia non è stato attuato un pieno ricambio generazionale, non per scelta ma per mancanza di valide alternative. Gli innesti delle 2003 Sofia Giustini e Dafne Bettini hanno dato nuova linfa solo in parte.

Senza girarci attorno: da anni mancano delle centroboa di alto livello internazionale e, soprattutto, una mancina (Giulia Emmolo non è mai stata sostituita). La selezione tricolore è priva di fuoriclasse, manca quella leader carismatica capace di dare una svolta alle partite. Per intenderci: oggi non abbiamo una Tania Di Mario o, per fare un confronto con il settore maschile, un Francesco Di Fulvio. Il Setterosa è composto da tante giocatrici buone o discrete, senza che nessuna di queste emerga per classe e talento.

Non è un caso che l’ultimo titolo risalga agli Europei del 2012. L’Italia non sarà una compagine vincente, eppure di tanto in tanto ha dimostrato di saper compiere exploit inattesi come ai Mondiali del 2023, quando le azzurre colsero il bronzo dopo aver sconfitto a sorpresa gli Stati Uniti ai quarti di finale. Oggi il Setterosa è certamente inferiore ad USA, Spagna ed Olanda, ma non rispetto ad Ungheria e Grecia, mentre ha qualcosa in più rispetto a Canada ed Australia. Sostanzialmente riveste il ruolo di quarta, quinta o sesta forza in campo.

Tuttavia è innegabile come le azzurre siano affette dalla sindrome della qualificazione olimpica. Il fallimento della passata edizione non è stato dimenticato, anzi sembra pesare come un macigno. Appare proprio evidente come le nostre portacolori siano impietrite quando si devono giocare l’agognato pass: il loro rendimento muta completamente (in peggio) rispetto ai match anche importanti, ma senza l’ossessione a cinque cerchi.

Sin qui l’Italia ha avuto a disposizione ben cinque occasioni per andare alle Olimpiadi: le semifinali con l’Olanda ai Mondiali 2023 ed agli Europei 2024, la finalina per il bronzo agli Europei 2024 contro la Grecia ed i quarti di finale dei Mondiali 2024 ancora con le elleniche, fino al rovinoso scivolone odierno con l’Olanda. Ha sempre perso con un copione ripetitivo: approccio alla partita completamente sbagliato e tanti gol di vantaggio concessi alle avversarie sin dalle battute iniziali.

Viene da chiedersi, a questo punto, se il Setterosa meriti di andare ai Giochi: per quanto visto finora, la risposta sarebbe negativa. Eppure l’Italia, come dimostrato anche nella fase a gironi, è superiore al Canada. Ma saprà dimostrarlo in un autentico spareggio da ‘mors tua, vita mea‘? O il terrore di fallire, ancora una volta, attanaglierà la mente e le braccia? Sin qui il ct Silipo non è riuscito ad infondere serenità al gruppo, dando anzi la sensazione di essere il primo a patire lo stress di una situazione snervante. Resta un’ultima occasione. E questa volta sarà senza appello.

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