Ciclismo
Alberto Dainese alza l’asticella: “Avere un treno è un vantaggio. Sono in ripresa, ho perso due incisivi”
Alberto Dainese, sprinter padovano classe 1998, quest’anno all’esordio in maglia Tudor, ha chiuso al secondo posto il Trofeo Ses Salines-Felanitx, seconda prova del Challenge Mallorca 2024, dimostrando subito di aver assorbito bene il cambio di maglia. Poi ad inizio febbraio un infortunio, fortunatamente senza fratture, che lo ha costretto al riposo per una settimana saltando così Murcia, Almeria e Algarve, ma ora è in ripresa verso i prossimi appuntamenti di stagione.
Alberto, come stai?
“Ora meglio, dopo la caduta ho messo parecchi punti sulle labbra e ho perso i due incisivi. Sono stato fermo quasi una settimana e dopo un paio di giorni sono riuscito a mettere dei denti provvisori che tengo fino a quando non si sistema l’osso della mandibola per poi fare due impianti, che sarà un ponte di quattro denti sugli incisivi, ma ci penserò dopo il Giro. Sono dieci giorni che sono tornato in bici e pian piano sto cercando di ritrovare la condizione in vista dei prossimi appuntamenti”.
Alla Tudor sembri entrato in una nuova dimensione: hai trovato l’ambiente giusto per la tua maturità?
“Ho cominciato bene la stagione, ma si poteva fare qualcosa in più, la gamba era buona, ero in ottima condizione ed è stato un peccato avere questa battuta d’arresto”.
Hai vinto una tappa al Giro nel 2022 e nel 2023. Qual è l’obiettivo per quest’anno?
“Arrivarci bene e quindi penso di andare in altura il mese prima, per me sarà un programma nuovo. Alla Corsa Rosa quest’anno il livello sarà ancora più alto rispetto agli scorsi anni e sarà una bella sfida, ma sicuramente cercherò di riconfermarmi”.
Avrai a disposizione un treno per le volate?
“Sì, ci saranno Matteo Trentin, Alexander Krieger e Marius Mayrhofer, anche lui veloce e rispetto a me più resistente in salita, e quindi lui si concentrerà maggiormente sulle tappe più dure e io andrò per le volate pure”.
Hai vinto tappe sia al Giro che alla Vuelta. L’obiettivo è vincere in tutti e tre i Grandi Giri?
“Sì, in futuro se si presenterà l’occasione di fare il Tour sicuramente. Come Professional dobbiamo guadagnarci l’invito e se non sarà quest’anno, magari il prossimo”.
In tanti fanno il tuo nome per le Olimpiadi di Parigi 2024, dove l’Italia avrà solo 3 posti a disposizione. Ti sentiresti pronto?
“Il percorso l’ho visto ed è abbastanza impegnativo. L’Olimpiade sarà una gara all’attacco, quindi bisognerà vedere come va la stagione, adesso è ancora troppo presto”.
Qual è il tuo programma di gare per la primavera?
“Tirreno-Adriatico, Milano-Torino, per poi andare a correre in Francia alla Classic Loire, altura e poi Giro”.
Chi è secondo te il velocista più forte del momento?
“Tim Merlier sarà l’uomo da battere, Philipsen è il corridore più completo, anche se leggermente meno veloce”.
E italiano?
“Jonathan Milan e speriamo di darci fastidio quest’anno al Giro. È un gran bel corridore”.
Che rapporto hai con lui?
“È un bravissimo ragazzo, c’è un bel rapporto di stima e rispetto”.
A fine stagione sarai felice se…
“Se mi confermerò al Giro e riuscirò ad essere più costante, che è quello che mi è mancato gli anni scorsi: avere un treno a disposizione è un grande vantaggio”.