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Atletica, Coleman sbaraglia sui 60 metri. Charlton record del mondo, Alfred sfonda i 7 secondi!

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Christian Coleman
Coleman / Lapresse

A New York (USA) è andata in scena la penultima tappa del World Indoor Tour (livello gold, il massimo circuito internazionale itinerante di atletica leggera). A fare notizia è il sontuoso record del mondo firmato dalla bahamense Devynne Charlton sui 60 ostacoli (7.67), abbattendo un primato che durava da ben sedici anni. C’era enorme attesa per i 60 metri, dove lo statunitense Christian Coleman ha ruggito in maniera perentoria: il primatista mondiale ha vinto in 6.51, lasciandosi alle spalle il giapponese Hakim Sani Brown (6.54) e il giamaicano Ackeem Blake (6.55).

Grande show anche sui 60 metri al femminile, dove Julien Alfred ha firmato la miglior prestazione mondiale stagionale. La portacolori di Saint Lucia è la prima donna a scendere sotto i sette secondi in questa annata agonistica: eccezionale 6.99 per scavalcare il 7.01 della polacca Ewa Swoboda e il 7.02 della nostra Zaynab Dosso, che ora è scivolata al terzo posto delle liste annuali. Alle spalle della vincitrice si sono piazzate la giamaicana Forbes Shashalee (7.14) e la statunitense Destiny Smith-Barnett (7.16).

Bel sigillo della fuoriclasse ucraina Yaroslava Mahuchikh nel salto in alto: vittoria con un balzo da 2.00 metri al terzo tentativo, poi tre nulli a 2.05. Alle sue spalle la statunitense Vashti Cunningham (1.97) e la francese Nawal Meniker (1.86). Le due miglia sono una distanza spuria, ma il record del mondo siglato dal britannico Josh Kerr (8:00.67) è decisamente rimarchevole.

I 60 ostacoli parlano statunitense con Dylan Beard (7.44), sugli 800 metri sigillo dell’americano Bryce Hoppel (1:45.54), sulle due miglia affermazione dell’etiope Eisa Medina (9:04.39). Sugli 800 metri al femminile ha vinto la statunitense Allie Wilson (2:01.61). Sul miglio doppietta americana con Elle St. Pierre (4:16.41) e Yared Nuguse (3:47.83). Il padrone di casa Chris Nilsen ha vinto il salto con l’asta, superando 5.82 metri al primo tentativo mentre KC Lightfoot ci è riuscito soltanto al secondo.

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