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Atletica, Sonia Malavisi non si arrende: “Il dolore alla tibia non passerà. Vado avanti con un obiettivo”

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Malavisi / Grana/FIDAL

Nuovo appuntamento con Sprint2U, approfondimento condotto da Ferdinando Savarese in onda sul canale Youtube di OA Sport, che ha avuto l’onore di ospitare Sonia Malavisi, specialista del salto con l’asta, nel suo percorso agonistico, targato 2024.

Un’atleta che ha dovuto affrontare non poche difficoltà legate agli infortuni. Il pensiero va in particolare all’operazione del 12 agosto 2021 alla tibia destra per via di una frattura da stress. Tornata a gareggiare nel 2023 con buoni risultati, pur dovendo convivere con qualche postumo dell’intervento chirurgico a cui si è sottoposta, gli obiettivi sono ambiziosi, pensando agli Europei nella sua città, Roma, e sognando di essere alle Olimpiadi di Parigi 2024.

Quest’anno le sensazioni sono migliori, ma devo comunque convivere con questo problema alla tibia. Non sarà mai una gamba uguale all’altra. Ovviamente, per non farmi mancare niente ho avuto un infortunio muscolare a dicembre, che mi ha tolto quelle tre settimane importanti per le rincorse. Per questo, ho dovuto fare un po’ tutto affrettato per cominciare a gareggiare. Ho deciso di affrontare le gare come un allenamento, viste anche le sensazioni diverse che si hanno. Ho raggiunto i 4.30 e i 4.35, il mio obiettivo era quello di mettere a punto la rincorsa. L’ho fatto, ora bisognare compiere uno step in avanti, ci sono altre due o tre gare per fare i risultati che penso di valere“, ha raccontato Sonia.

Si è parlato poi dell’esperienza a Cuba a L’Avana (ottobre 2018), con un epilogo sfortunato: “Quando uno si trasferisce fuori casa è complicato, io poi ho deciso di aggiungerci anche il fatto di andare dall’altra parte del mondo e il contesto non era dei più semplici anche per comunicare. Avevo 23 anni, non sapevo una parola di spagnolo, però era una scelta legata alla mia crescita di atleta. Volevo fare questa esperienza con questo allenatore (Alexandre Navas, ndr.), coach dell’ex iridata Yarisley Silva. Un’esperienza che mi ha segnato in modo positivo, poi Cuba non è l’America. Le strutture erano quelle che erano, ma ho fatto tantissimo allenamento. Il primo anno con Navas è stato molto buono, avendo fatto 4.50 più volte. L’anno dopo c’è stato il Covid, ho fatto la parte invernale lì e poi sono tornata. Non potendo più rientrare a Cuba e dovendo trovare una soluzione alternativa in Italia, mi sono fatta seguire da Emanuel Margesin e il tutto prosegue per il meglio. All’inizio è stata una soluzione per causa di forza maggiore, poi il contesto era ideale per me e ho dato un seguito“.

Malavisi ha poi parlato delle sue disavventure legate agli infortuni, in particolare alla frattura alla tibia: “Una frattura da stress alla tibia, che risale al 2017, diagnosticata male e curata peggio. Provavo dolore, ma mi dissero che fosse normale avere dei fastidi. Da lì, sono cresciuta e mi sono adattata a quella situazione, riuscendo a saltare. Ho cominciato a spingere di meno, ho adattato il salto a questa situazione e quando sono rientrata in Italia il mio allenatore sapeva dove potevo migliorare. Ho provato a fare la stagione all’aperto, ho avuto incidenti anche al braccio e alla testa e avevo parecchio male. Essendo prima delle escluse ai Giochi di Tokyo, ho deciso di prendere del tempo per risolvere con l’operazione. Il fatto è che avevo ancora male, con una vite dentro la tibia che non posso togliere. In sostanza, devo riuscire a gestire questa situazione perché non avrò mai dolore zero. Con il mio tecnico abbiamo fatto un grande lavoro. Abbiamo trovato un escamotage nella rincorsa e ottenuto delle buone misure, da lì ho iniziato questo tipo di salto che nelle outdoor ho provato un po’ modificare, senza esagerare. Nel 2023 è stata una stagione stabile tra 4.30 e 4.40 (4.42 la miglior misura, ndr) e sicuramente 4.50 avrei potuto farlo. Come annata, dopo quanto accaduto, va bene così. Per me la stagione scorsa, è stata importante come ripresa”.

Fari puntati sulla programmazione: “Nei Mondiali a Glasgow non ci sarò, visti i tempi di qualificazione“, ha aggiunto l’astista nostrana. Un movimento comunque in fermento: “Quanto stanno facendo Elisa Molinarolo e Roberta Bruni è uno stimolo anche per me. Mi sono complimentata con Elisa, visto il 4.65 che ha fatto l’anno scorso ai Mondiali. Lei è sempre stata un’atleta che ho stimato, perché quello che ha lo tira fuori. Ha grande determinazione e ora sta raccogliendo i frutti di un lavoro molto costante nel tempo. Per me è molto motivante visto il livello che hanno raggiunto le altre, avendoci gareggiato contro. Io mi alleno con Maria Roberta Gherca e anche lei è un’atleta forte. Ha raggiunto una grande maturità e credo potrà fare tanto. Bisogna essere pronte per competere“.

In conclusione target e sogno: “Obiettivo reale sono gli Europei di Roma perché è un’occasione troppo bella, sarebbe una grande soddisfazione visto quanto ho passato. E’ quello che mi spinge ad andare avanti, sarebbe stato facile arrendersi, ma non ci ho mai pensato. Il sogno è l’Olimpiade, perché se si riesce a fare un 4.50, allora crea un buon ranking. E’ difficile, ma non impossibile. Entro il 30 giugno bisogna fare 4 gare buone, nell’asta tutto può succedere“,

VIDEO INTERVISTA SONIA MALAVISI

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