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ATP Doha 2024: Sonego e Musetti nel tabellone dello storico evento qatariota

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Lorenzo Musetti
Musetti / LaPresse

Si può a buona ragione definire ormai un evento storico l’ATP 250 di Doha. Del resto, il torneo qatariota da ormai 31 anni trova spazio nel calendario del circuito maggiore, e spesso e volentieri ha dato al proprio albo d’oro nomi importanti. Questo è l’ultimo anno nel quale Doha sarà un 250: dal 2025, infatti, si prenderà il ruolo di 500. Ma, anche senza quello, ha vissuto sostanzialmente due fasi.

La prima, molto lunga, lo ha visto fungere da evento di inizio stagione, nella prima o al massimo seconda settimana di gennaio. Molti dei big si sono spesso riuniti qui per la preparazione verso gli Australian Open, ed è per questo che siamo di fronte a uno dei pochi tornei fuori dal circolo Slam-1000 a poter vantare tutti i Big 4 nell’albo d’oro (tre vittorie di Roger Federer, due di Novak Djokovic, due di Andy Murray e una di Rafael Nadal). La seconda è più recente, e passa dallo spostamento a febbraio dell’evento, arrivato in fase post-covid e con l’emergere di ATP Cup prima e United Cup poi in Australia.

In questa edizione le prime due teste di serie sono in quota russa: Andrey Rublev e Karen Khachanov. Per entrambi tabellone abbastanza ricco di insidie, ma rischia di più il classe ’97, che ha sul proprio cammino clienti scomodi e soprattutto la mina vagante Murray all’orizzionte. Tutta da verificare, nella parte bassa, la tenuta del kazako Alexander Bublik.

Tabellone ATP Doha 2024: Sonego e Musetti nello stesso quarto, Rublev guida il seeding

In casa Italia, il destino ha voluto porre i due Lorenzo, Sonego e Musetti, dalla stessa parte, in attesa di scoprire se ci sarà o meno la qualificazione di Giulio Zeppieri. Il derby teorico è a livello di quarti di finale, ma questa è la zona più incerta di tabellone, presidiata dal francese Ugo Humbert. Da queste parti, infatti, c’è anche il miglior primo turno fra tutti quelli sorteggiati, che mette di fronte Gael Monfils e Botic van de Zandschulp. In breve, il funambolismo del francese contro la solidità dell’olandese.

Proprio parlando di italiani, qui mai nessun azzurro è riuscito a raggiungere la finale. In tre, invece, si sono spinti fino alla semifinale. Il primo a riuscirci fu Filippo Volandri nel 2006, vincendo tre delle nove partite vinte sul veloce in un qualsivoglia tabellone principale ATP o Slam in carriera. Il toscano superò al primo turno il francese Nicolas Mahut, al secondo Potito Starace e ai quarti il russo Nikolay Davydenko, al tempo all’apice della carriera. Perse contro un giovane Monfils, che poi si arrese a Federer.

Nel 2015, invece, toccò ad Andreas Seppi, che s’infilò su una buona strada sconfiggendo l’argentino Leonardo Mayer, il brasiliano Joao Souza e il croato Ivan Dodig, salvo poi doversi fermare contro il ceco Tomas Berdych, anch’egli all’apice.

Infine, Marco Cecchinato, ancora sull’onda positiva della semifinale al Roland Garros 2018, s’issò fino al penultimo atto battendo l’ucraino Sergiy Stakhovsky, approfittando del forfait dell’argentino Guido Pella e poi liberandosi del serbo Dusan Lajovic. Solo che quello fu, in formato wild card, uno degli ultimi acuti di Tomas Berdych, con il ceco che vinse la semifinale anche se poi non portò a casa il trofeo.

Quattro italiani, poi, si sono issati fino ai quarti di finale: Gianluca Pozzi nel 1993 (subì un doppio 6-0 da Stefan Edberg), Stefano Pescosolido nel 1994, Andreas Seppi nel 2012 e infine Paolo Lorenzi nel 2013.

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