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ATP Rotterdam, perché Sinner-Van de Zandschulp è una partita trappola

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Jannik Sinner-Botic van de Zandschulp
Sinner-van de Zandschulp - LaPresse

Un remake con insidie. Jannik Sinner torna in campo. Dopo due settimane di stop da tornei, l’altoatesino giocherà l’ATP500 di Rotterdam, per dare seguito al suo cammino. Un 2024 iniziato nel migliore dei modi da Sinner, vittorioso degli Australian Open 2024. La domanda che ci si pone è la seguente: quale versione di Jannik ritroveremo sul veloce indoor dei Paesi Bassi?

Come è noto, solo l’australiano Lleyton Hewitt negli ultimi 23 anni è riuscito a conquistare un titolo ATP, immediatamente dopo aver vinto il primo Major in carriera. Una serie vincente che invece non è stata realizzata dai “titani” Novak Djokovic, Rafael Nadal e Roger Federer. Se si considerano i tempi recenti, lo stesso Carlos Alcaraz, vittorioso a New York nel 2022, fu sconfitto poi dal canadese Felix Auger-Aliassime in Coppa Davis e da David Goffin ad Astana (Kazakistan).

Oltre a un discorso storico/statistico, vanno considerate anche altre variabili. In primis, un discorso squisitamente motivazionale. Quali stimoli può avere Sinner dopo la sbornia dei festeggiamenti in Italia per il primo titolo Major in carriera? La decisione di non andare sul palco del Teatro Ariston del Festival di Sanremo è un segnale che il ragazzo non abbia abbassato il livello d’attenzione, però chiaramente il ritorno all’agonismo puro è con dei punti interrogativi.

Botic Van de Zandschulp, poi, è un avversario potenzialmente scomodo, che giocando in casa può elevare il proprio livello e quindi essere un ostacolo complicato da superare. Del resto, la stessa partita del primo turno degli Australian Open, pur risoltasi in tre set, non è stata una “passeggiata”. Servirà, quindi, un Sinner concentrato e molto puntuale nella gestione del servizio in particolare. In caso di ko, i “detrattori” lo attendono al varco…

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