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Basket, Petrucci apre all’azzurro per Drew Eubanks: “Ci stiamo lavorando, speriamo ci siano i tempi”

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Drew Eubanks/LaPresse

Prima Paolo Banchero, poi Darius Thompson, adesso Drew Eubanks e c’è pure Donte DiVincenzo. Continua a tenere banco nel mondo del basket italiano la vicenda riguardante il possibile utilizzo in Nazionale di un giocatore naturalizzato. A tenere viva la discussione è stato lo stesso numero uno della FIP, Gianni Petrucci, che si è esposto in maniera molto chiara sull’argomento.

Il numero uno del nostro basket, in un’intervista su La Stampa, ha fatto capire come la federazione si stia muovendo in questi mesi per poter dare al CT Gianmarco Pozzecco una nuova risorsa in vista del Preolimpico di inizio luglio. Il nome più caldo è decisamente quello di Drew Eubanks, attualmente impegnato in NBA con i Phoenix Suns, dove ricopre un ruolo un po’ marginale, viaggiando a poco meno di sei punti di media in sedici minuti di utilizzo a gara.

Sicuramente Eubanks può essere una pedina importante per l’Italia, visto che si va ad inserire in un reparto lunghi dove la squadra azzurra è un po’ in minoranza. Petrucci si è espresso così: “Stiamo lavorando su Drew Eubanks, speriamo che ci siano i tempi tecnici”. 

Nelle ultime settimane c’era stata anche la candidatura di Donte DiVincenzo, che aveva espresso il suo ampio favore a giocare fin da subito con l’Italia. Sempre Petrucci: “Solo negli ultimi giorni abbiamo appreso della disponibilità di Donte DiVincenzo dai media americani, ma non ci sono i tempi. Sono felice che ci sia interesse per l’Italia, vuole dire che non siamo scartine”

Anche Gianmarco Pozzecco ha voluto dire la sua sull’argomento “passaportato”, con il CT azzurro che ha preso una posizione molto chiara, dopo la scottatura dei casi Banchero e Thompson: “Mi sono reso conto quanto sia importante sapere chi ha piacere di allenarsi e giocare per l’Italia. Io non critico le scelte di Banchero e di Thompson. Però ho speso energie per stare dietro a certe persone. L’ho fatto e non voglio rifarlo. Se in estate dovesse presentarsi qualcuno con il nostro passaporto in tasca e contento di essere allenato da me e di giocare con questi compagni di squadra, io ne sarò felice. Detto questo, ora sono focalizzato su quelli che oggi sono italiani e possono giocare da italiani”

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