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Formula 1
F1, la Ferrari non fa proclami di Mondiale e confida di progredire in attesa di Hamilton
Una delle tante lacune palesate dalla struttura Ferrari in tempi recenti è relativa alla comunicazione. Quante volte si è assistito a proclami roboanti al giovedì a cui, spesso e malvolentieri, seguivano indecorose arrampicate di specchi la domenica? Il tutto condito dalle sarcastiche risatine dei rivali. Qualcuno dirà che è l’ultimo dei problemi, soprattutto alla luce delle strategie disastrose e della competitività palesata in pista.
Vero, ma fino a un certo punto. Avere contezza di sé e del proprio livello è il primo passo per capire come muoversi allo scopo di progredire. Al riguardo, il 2024 comincia in maniera incoraggiante per la Scuderia di Maranello. Nessuna dichiarazione altisonante, si tiene un profilo basso. Forse, le sonore bastonate patite nel 2022 e 2023 hanno portato il Cavallino Rampante a più miti consigli.
D’altronde, i numeri parlano chiaro. Da quando il regolamento tecnico ha assunto la conformazione attuale, le vetture di Maranello hanno vinto 5 gare su 44. L’anno passato è stato interlocutorio, mentre due stagioni orsono la candidatura iridata è tramontata precocemente. Giusto, quindi, evitare di fissare obiettivi ambiziosi. Quelli, semmai, arriveranno a seconda del livello della SF-24.
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Vedremo, però, se questo 2024 potrà essere qualcosa di più di un’annata di transizione in attesa dell’arrivo di Lewis Hamilton. Il britannico ha in mano un contratto già firmato per il 2025 e, ovviamente, spera di avere successo anche vestito di rosso. Affinché questo possa accadere è però necessaria una crescita. Non solo sul piano delle prestazioni pure, ma soprattutto sotto l’aspetto della gestione delle corse.
Il sette volte Campione del Mondo ha un’esperienza infinita in merito. Arriverà in un team già maturo per assecondare la sua abilità strategica, oppure dovrà armarsi di santa pazienza e prendersi la briga di essere lui ad alzare l’astcella sotto questo aspetto? Ai prossimi mesi l’ardua sentenza.