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F1, Lewis Hamilton alla Ferrari? L’ultimo Mondiale vinto da un over-40 risale al 1966, ma in tempi recenti…

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Il mese di febbraio si è aperto con un fulmine a ciel sereno. Secondo quanto riportato da svariati affidabili mezzi di informazione, Lewis Hamilton e la Ferrari sarebbero in procinto di annunciare un clamoroso accordo. Il britannico andrebbe a chiudere la propria carriera a Maranello, vestendosi di Rosso subito dopo aver varcato la fatidica soglia degli “anta”.

Vero o falso che sia, l’occasione è propizia per affrontare il tema dei quarantenni d’assalto, capaci di lasciare il segno nella massima categoria automobilistica. Al riguardo, va sottolineato come il 2023 abbia fornito una riprova del fatto che avere il “4” come prima cifra della propria età non sia necessariamente un handicap. Fernando Alonso ha disputato una stagione solidissima, chiudendo al quarto posto il Mondiale, pur senza essere inserito in un team di vertice. Lo spagnolo, peraltro, ha vissuto questa seconda giovinezza a 42 anni.

In tempi relativamente recenti, anche Michael Schumacher si è concesso qualche giro di giostra dopo i quaranta. Il suo comeback con Mercedes, avvenuto fra il 2010 e il 2012, non è però stato memorabile. Regolarmente battuto dal compagno di squadra Nico Rosberg, il fuoriclasse originario di Kerpen si è dovuto accontentare di qualche saltuario lampo di classe. Su tutti, la pole position cancellata da una penalità pregressa a Montecarlo, nel 2012.

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In precedenza, le imprese degli over-40 degne di essere ricordate risalgono alla prima metà degli anni ’90. Nigel Mansell, per esempio, artigliò l’ultima (seppur fortunosa) vittoria a 41 anni suonati, imponendosi nel Gran Premio d’Australia 1994. Cionondimeno, non bisogna dimenticare come “Il Leone” abbia toccato il punto più alto della sua carriera a 39 anni, quando si laureò Campione del Mondo 1992.

Andando a ritroso, merita di essere citato Jacques Laffite, capace di issarsi sul podio a più riprese a 42 anni nell’ormai lontano 1986, quando le monoposto erano dei “mostri” spinte dalla terrificante potenza dei motori turbocompressi di quell’epoca. Peraltro, il francese vide la sua carriera troncata da un orribile incidente proprio in quella stagione di rinascita, altrimenti chissà cosa sarebbe potuto accadere successivamente.

Mario Andretti e Graham Hill sono stati a loro volta capaci di lasciare il segno anche in tarda età. Però il bersaglio massimo, ovvero il Mondiale, è tabù ai quarantenni ormai da tempo immemore.

L’ultimo over-40 iridato è stato Jack Brabham, nel 1966, pochi mesi dopo aver scollinato uno dei principali spartiacque della vita. Per il resto, si deve tornare agli anni ’50, con Nino Farina e Juan-Manuel Fangio. Si parla, però, di una Formula 1 pionieristica e ancora condizionata dal rinculo della II Guerra Mondiale, evento che ha cancellato in maniera prematura tante esistenze in Europa e non solo. Quanti dei giovani morti al fronte, imbracciando un fucile tra il 1940 e il 1945, avrebbero potuto diventare sportivi di successo se la storia avesse preso un altro corso?

Mettiamola così, se Lewis Hamilton vuole dimostrare di essere il più grande di tutti i tempi, potrebbe aver scelto il miglior modo di farlo. Provare a riportare il Mondiale a una Scuderia che non lo vince dal 2007 e, al contempo, diventare il primo Campione over-40 dopo quasi 60 anni rappresenterebbero un doppio sigillo sul ruolo di GOAT* della F1, ancor più di quello che sarebbe il suo VIII titolo.

Sempre con l’asterisco rappresentato dalla prematura scomparsa di Ayrton Senna, che agli “anta” non ha avuto modo di arrivare. Purtroppo.

Foto: La Presse

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