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Gianni Bugno: “La Federazione investa tutto sui giovani. La categoria U23 andrebbe cancellata”

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Gianni Bugno
Gianni Bugno - Lapresse

Gianni Bugno a 32 anni dalla sua seconda vittoria al Mondiale, è tornato a Benindorm, in Spagna, per pedalare in un Bike Camp organizzato da InBici Holiday. Gian Luca Giardini ha approfittato dell’occasione per intervistare l’ex campione del mondo, che ha trovato tanti spunti interessanti anche sul ciclismo odierno.

Le sue parole sulle problematiche del ciclismo italiano attuale: “Bisogna trovare i giovani, i giovani oggi vanno via, o si spostano su altri sport o fanno altro. I campioni all’estero ci sono, a noi mancano invece. Abbiamo Ganna, ma bisogna trovare anche qualche campione su strada che possa dire la sua. Poi bisogna investire anche sulle squadre giovanili, trovare il modo di aiutare queste squadre che al momento non ci sono”.  E ancora un suggerimento alla Federazione: “Se ci sono un po’ di soldi bisogna tutti quanti investirli sui giovani”.

Sul nuovo ciclismo che vede passare presto professionisti i corridori: “Gli juniores sono i vecchi dilettanti, l’under 23 andrebbe cancellata, è una categoria che non dice nulla. Giusto che i corridori passino a 21 anni”. 

Un corridore che emoziona particolarmente Bugno: “Quello che mi entusiasma di più è Pogacar, quello che mi piace di più è van Aert. Però perderebbe tempo a preparare un Giro, deve puntare alle corse di un giorno. Deve lavorare anche per Vingegaard, butta via energie e nel confronto con van der Poel ne spreca tante”. 

L’INTERVISTA COMPLETA A GIANNI BUGNO

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