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Golf
Golf, con un giro spaziale Clark si porta in testa a Pebble Beach. Aberg e Pavon inseguono a diciotto buche dalla fine
Wyndham Clark con un terzo giro spaziale si porta in testa all’AT&T Pebble Beach Pro-AM 2024. Lo statunitense fa la storia su uno dei campi più iconici dell’intero PGA Tour, e recuperando ventidue posizioni sale in vetta con lo score totale di -17. Inseguono l’americano due europei: a -16 lo svedese Ludvig Aberg, un colpo più indietro il transalpino Matthieu Pavon, che nelle ultime settimane sta giocando il golf migliore della sua vita.
Il campione in carica degli US Open è indiavolato, un sabato indimenticabile per lui che esce dal green della 18 con un giro in 60, -12. Clark ha tirato il putt per il 59 all’ultimo par 5, e si è fermato a pochi centimetri dal realizzare il tredicesimo giro sotto i sessanta colpi sul circuito americano. Per lo statunitense forse l’unico putt sbagliato, in una giornata in cui la buca gli sembrava enorme, e la trovava quasi da ogni distanza. Per realizzare le sue diciotto buche capolavoro Clark è partito con il par alla uno, punteggio replicato solo altre cinque volte nel resto del percorso; per lui c’è un solo bogey, arrivato alla 12, poi ben nove birdie e due eagle, per una prestazione mostruosa.
Prova a tenere il passo dell’americano un Ludvig Aberg in versione extra lusso, anche se ancora con qualche passaggio a vuoto con il putt. Lo svedese faceva parte del terzetto di testa dopo 36 buche, e con una grande regolarità esce dal moving day con il -5, per un totale di -16 per il torneo. Aberg ha mancato di poco un putt da lontanissimo alla 18 per l’eagle, ma il birdie realizzato gli permette di stare attaccato a Clark, distanziando di un colpo il francese Matthieu Pavon. Il vincitore a Torrey Pines settimana scorsa è nella forma della vita, e con un -6 di giornata si proietta ancora una volta in contention a diciotto buche dal termine.
Al quarto posto a -14 nel secondo signature event stagionali troviamo l’americano Mark Hubbard, ottimo oggi il suo terzo giro in 65, e il belga Thomas Detry, che rallenta rispetto a ieri con la carta che segna quattro birdie e un bogey. Quartetto di grande qualità in sesta posizione a pari merito con il punteggio di -13. Appaiati, e con ancora una flebile speranza di poter finire davanti a tutti, ci sono l’australiano Jason Day, autore di un incredibile 63, secondo miglior giro di giornata oscurato però dalla magia di Clark (lo statunitense ha chiuso 9 colpi sotto la media del resto del field in questa settimana); insieme agli americani Scottie Scheffler, con il n.1 del mondo che ha ancora litigato sui green e si deve accontentare oggi di un 70 che gli fa perdere 5 posizioni, Justin Thomas e Tom Hoge.
A completare la top-10 sul meraviglioso percorso di Pebble Beach, con un totale di -12, c’è l’americano Sam Burns, che precede di un colpo un trio di assoluto spessore: Keegan Bradley, Patrick Cantley e il vincitore del torneo l’anno scorso Justin Rose. Ora però è tutto in mano a madre natura, con il meteo che giocherà un ruolo fondamentale in vista dell’ultimo giro sul campo della penisola di Monterey (California). La pioggia ha iniziato a cadere negli ultimi istanti del terzo giro, ed è prevista copiosa almeno per tutta la notte a Pebble Beach, su un campo già molto bagnato. Sono attese anche raffiche di vento fortissime, che potrebbero sfiorare i 100km/h rendendo difficile giocare a golf. Il PGA Tour ha tre ipotesi in mano: giocare regolarmente domenica, magari posticipando le partenze, spostare tutto lunedì (molto difficile) oppure chiudere il torneo con 54 buche, incoronando Clark chiudendo per la prima volta nella storia un signature event dopo tre giri.