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Golf, PGA Tour: Patrick Cantlay al comando del The Genesis Invitational dopo la prima tornata

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I golfisti del PGA Tour danno inizio ad un nuovo appuntamento del folto calendario 2024. Spazio infatti al The Genesis Invitational (montepremi 20 milioni di dollari), evento nato nel lontano 1926 sotto il nome di Los Angeles Open che chiude il cosiddetto “West Coast Swing”. La kermesse californiana è inoltre una delle cinque del PGA che accoglie i golfisti partecipanti tramite inviti che riguardano i vincitori del torneo nelle passate edizioni, vincitori Major degli ultimi 5 anni, membri della scorsa Ryder Cup, vincitori di tornei nel 2024 precedenti al The Genesis, ed altri criteri via via meno selettivi.

Al termine del primo round guida la classifica Patrick Cantlay. L’americano sigla una tornata da -7 (64 colpi) sporcando il suo esordio con un bogey alla buca 16. Per lui una lunghezza di margine sul connazionale Luke List e sugli australiani Jason Day e Cam Davis. In quinta posizione con lo score di -5 troviamo gli statunitensi Jordan Spieth, Tom Hoge e Will Zalatoris, seguiti ad un colpo di distanza dal sudcoreano Byeong Hun An e dal canadese Adam Svensson.

Sul percorso par 71 del Riviera Country Club di Pacific Palisades (California, Stati Uniti d’America) chiudono la top ten in decimapiazza con il punteggio di -3 lo svedese Ludvig Aberg e gli statunitensi J.T. Poston, Beau Hossler, Brendon Todd e Scottie Scheffler. Quest’ultimo, leader dell’Official World Golf Ranking, firma un round altalenante avviato con un eagle ed un birdie nelle prime due buche, prima di trovare tre birdie e tre bogey nelle successive 16. Classifica corta che vede ben 42 dei 70 protagonisti chiudere il primo giro con punteggi al di sotto del par.

Da dimenticare la prima tornata di Rory McIlroy. Il nordirlandese occupa infatti il 64° posto con lo score di +3 in compagnia dell’americano Adam Shenk e dell’irlandese Seamus Power e dovrà necessariamente cambiare marcia per riemergere dalle sabbie mobili in cui è scivolato nel giovedì californiano. Ancor peggio l’inglese Matt Fitzpatrick, terzultimo con +4 dinanzi solamente agli statunitensi Nick Hardy ed Alex Smalley.

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