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La storia di Luciano Darderi: l’argentino che gioca per l’Italia e sta scalando il ranking nel tennis

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Luciano Darderi
Darderi / IPA Sport

Un italiano con il cuore delle Pampas sta facendo furore in Argentina. La terra rossa di Cordoba sta facendo scoprire a tutti gli appassionati il talento di Luciano Darderi, arrivato ai quarti di finale dalle qualificazioni e già sicuro del suo best ranking la prossima settimana, quando sarà numero 121 al mondo. Almeno per ora.

La prima dimostrazione del suo talento nel circuito maggiore, il netto successo contro Sebastian Ofner, numero 40 al mondo e giocatore spesso ostico da affrontare. Invece Luciano lo ha arato in poco più di un’ora, con la solidità dei suoi colpi da fondo e permettendosi anche delle variazioni, come una palla corta da applausi sotto la pioggia di Cordoba.

Parliamo pur sempre di un ragazzo che da junior è stato capace di arrivare anche in top 10 del ranking internazionale, con la FIT che ha dato una mano nella sua crescita. Nato a Villa Gesell dall’ex tennista Gino, suo allenatore, Luciano Darderi si è trasferito in Italia a dieci anni, dopo che giocò un torneo a L’Aquila. Essendo in possesso della doppia nazionalità, con il nonno proveniente dallo Stivale, Darderi ha iniziato a interessarsi alla possibilità di cambiare nazionalità e battere bandiera italiana per poter dare slancio alla sua carriera, optando così per il ‘cambio di casacca’.

Già nel finale dello scorso anno si erano visti consistenti miglioramenti per il ragazzone che dici di ispirarsi a Juan Martin Del Potro. Due titoli Challenger, i primi della carriera, a Todi e Lima oltre alle prime esperienze nel circuito maggiore, con il ko al primo turno ad Acapulco ed il secondo turno.. a Cordoba, battendo Hugo Gaston e venendo sconfitto da Sebastian Baez. Evidentemente sente ancora parecchio sua la terra argentina, su cui è praticamente nato.

Un anno dopo, arriva per la prima volta ai quarti di finale di un torneo ATP e attende il vincitore del match tra Yannick Hanfmann e Roman Andres Burruchaga, il figlio del ‘Burru’ che segnò il gol che decise la finale del Mondiale 1986 tra Argentina e Germania. Chiunque sarà l’avversario, Darderi ha un solo obiettivo: continuare a crescere ed entrare per la prima volta in carriera in top 100. Per spianare la strada anche al fratellino Vito, che ha debuttato nel circuito Challenger a nemmeno sedici anni e vincitore della XVII edizione del Festival Olimpico della Gioventù Europea a Maribor.

 

 

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