Atletica
La Torre sull’esplosione dell’atletica italiana: “Non si cercano alibi. Furlani può farci divertire. Alle Olimpiadi…”
Antonio La Torre è stato il grande ospite dell’ultima puntata di Run2u, trasmissione andata in onda sul canale Youtube di OA Sport. Il direttore tecnico della Nazionale italiana di atletica leggera ha toccato tanti temi interessanti sull’attualità legata alla stagione indoor ma anche sul futuro a breve e lungo termine, dai Campionati Europei casalinghi di Roma ai prossimi cicli olimpici passando per Parigi 2024.
Sugli ottimi risultati conseguiti dagli azzurri nella Maratona: “Sono molto felice di avere problemi di abbondanza, nel senso che in questo momento sono ben 6 i maratoneti italiani che ambiscono alle tre maglie per Parigi. Direi che Yeman Crippa ha messo giù una prestazione eccellente soprattutto per come ha saputo interpretare la gara. Analizzando la distribuzione del suo sforzo, c’è un negative split nella seconda parte e vedendolo arrivare con tutta quella dinamicità credo non sia azzardato affermare che i suoi margini di miglioramento sono decisamente ampi. Noi aspetteremo, problemi fisici permettendo, la gara di Chiappinelli intorno alla metà di aprile e poi comunicherò ufficialmente i tre nomi che disputeranno le Olimpiadi“.
“Il percorso della Maratona olimpica in alcuni tratti è veramente al limite dell’assurdo: c’è una salita molto impegnativa e una discesa altrettanto pericolosa per la muscolatura degli atleti. Dovremo quindi portare atleti in grado di esaltarsi su quel tipo di percorso. Non sarà una gara piatta con le lepri, sarà una gara uomo contro uomo e non verrà fuori un gran tempo. Quello che conta è il piazzamento sul podio, quindi dovremo capire bene come stanno gli atleti“, aggiunge La Torre.
Sui motivi della crescita del movimento tricolore: “Si è innescato un ciclo virtuoso post-Tokyo e credo che la cosa più bella sia il cambiamento di mentalità che ha riguardato tutti gli atleti italiani. Chi si poteva immaginare qualche anno fa una Giulia Aprile che faceva fatica ad entrare in nazionale e adesso viene invitata nei meeting esteri battendosi per le prime posizioni? In questa stagione indoor avevamo degli assenti eccellenti come Tortu, Tamberi e Jacobs, ma qualcuno se n’è accorto? Sono state gare davvero intense e spettacolari. Si è allargato il fronte degli atleti che entrano in pista con la mentalità di provare a battersi con tutte le forze non avendo niente meno degli altri. Questa forse è sostanzialmente la spiegazione di questo boom, perché i tecnici sono gli stessi che c’erano prima“.
“Dosso l’anno scorso valeva già questi tempi, ma una serie di infortuni l’hanno frenata. Quando è arrivata a 1 centesimo dalla Swoboda a Lodz, si era rotta una scarpa nel riscaldamento. La Zaynab di qualche anno fa sarebbe andata nel panico, mentre con il suo bravissimo allenatore Giorgio Frinolli hanno nastrato questa scarpa ed è arrivata ad un centesimo dalla Swoboda. Sono questi i segnali, come Simonelli che non ha paura a partire con Grant Holloway, seppur per due ostacoli ovviamente, ma fa 7.56 ed è deluso. Poi ad Ancona in una gara corsa praticamente da solo è andato addirittura sotto il 7.50“, prosegue il direttore tecnico.
Sull’esplosione di Mattia Furlani dopo l’exploit di Ancona: “Dopo Sinner al TG1 è arrivato il paragone con Mattia Furlani e ci sta. È un ragazzo che non ha ancora 19 anni. Se continua a mantenere quella leggerezza, nel senso calviniano del termine, ci farà divertire come matti per i prossimi anni. È entrato a 18 anni nel mondo dei grandi dal portone principale, 8.34 miglior misura mondiale stagionale e ovviamente a Glasgow non si può più nascondere“.
Sul futuro dell’atletica italiana: “Da un lato abbiamo delle punte giovanissime come Furlani, Iapichino e Simonelli che ci fanno arrivare a Brisbane 2032, non solo a Los Angeles 2028. Io cerco di guardare sempre molto lontano e siamo già in ritardo su Brisbane, perché non dobbiamo dimenticarci che tra i protagonisti in Australia ci saranno ragazzi che hanno perso due anni di attività per il Covid. Comunque abbiamo un’ossatura che sarebbe un peccato disperdere. Tortu suona come vecchio, ma ha 26 anni. Con questa coperta allargata di punte, possiamo permettere ai giovani talenti di crescere e spingere tanto sullo spirito di emulazione. Ditemi l’ultima volta che avete sentito un nostro atleta lamentarsi per la pioggia, la pedana, le scarpe, l’arbitro ecc… Questo è il cambio di mentalità. Hai davanti degli esempi importanti e dentro te stesso devi continuare ad alzare l’asticella“.
Sulle prospettive dell’Italia verso gli Europei di Roma a giugno: “Dobbiamo essere protagonisti in quasi tutte le gare, se non in tutte. Se avremo questa forza, credo che si divertirà il pubblico e ci divertiremo anche noi. Non dimentico però che 55 giorni dopo iniziano le Olimpiadi di Parigi. Per alcuni atleti Roma rappresenta la ‘final destination’, per altri sarà una tappa importante ma di passaggio. Dobbiamo arrivarci determinati, sapendo che gareggiare in casa è qualcosa di speciale“.
Questo e tanto altro nella video intervista integrale ad Antonio La Torre, nell’ultima puntata di Run2u.
VIDEO INTERVISTA ANTONIO LA TORRE