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Luciano Darderi fa chiarezza: “Se mi chiama l’Italia in Coppa Davis, vado subito. E l’esempio di Javier Zanetti…”

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Luciano Darderi
Darderi / IPA Agency

Luciano Darderi ha vinto il recente torneo ATP 250 di Cordoba ed è poi stato sconfitto dall’argentino Sebastian Baez agli ottavi dell’ATP 250 di Buenos Aires. Il 22enne ha conquistato il primo titolo nel massimo circuito e attualmente occupa la 76ma posizione nel ranking ATP con 747 punti all’attivo (potrebbe subire alcuni sorpassi nei prossimi giorni in base a come i più immediati inseguitori si comporteranno tra Delray Beach e Buenos Aires). Negli ultimi giorni, però, si è parlato non soltanto dei risultati ottenuti sul campo, ma anche della sua nazionalità, in merito ad alcune dichiarazioni rilasciate dal nativo di Villa Gesell (Argentina).

Cresciuto nel Paese sudamericano, Luciano Darderi si è trasferito in Italia all’età di undici anni, allenato dal padre Gino e affiancato dal fratello minore Vito (classe 2008). Il passaporto italiano è stato acquisito grazie al nonno paterno, di origini toscane. Al Messaggero aveva dichiarato: “Sono argentino e mi sento italiano. Sarò sempre coerente con le mie scelte sportive rispettando le due Nazioni che ho nel cuore. Spesso mi alleno a Roma o a Pescara, dove vive il mio manager Luca Del Federico. Papà ha deciso per la mia carriera di giocare per l’Italia: è il mio lavoro, anche Javier Zanetti è nato in Argentina, ma oggi vive a Milano e fa il dirigente di una squadra italiana. Qual è il problema? Se sarò chiamato in Coppa Davis o alle Olimpiadi, risponderò subito alla convocazione e rappresenterò la nazionale con la quale gioco“.

In precedenza, però, durante la settimana trionfale di Cordoba, l’atleta si era espresso in questo modo a La Nacion: “Il cambio di cittadinanza non mi ha condizionato perché trascorrevo sei mesi all’anno in Italia e sei in Argentina. Ho deciso di andare in Europa perché c’erano migliori possibilità economiche, mi hanno aiutato con alcuni contratti. La mia vita non è cambiata. In Italia ho l’appartamento di mio nonno, vicino a Firenze. La verità è che la Federazione Italiana ha un contratto che non ho ancora deciso di firmare è ancora in stand-by. Una volta terminata la carriera junior succede qualcos’altro, ma non ho ancora firmato nulla. Le condizioni sono riservate, ma la questione è ancora in sospeso, da definire“.

Luciano Darderi ha voluto fare chiarezza a OA Sport. Questo un estratto delle dichiarazioni rilasciate dal giocatore, l’intervista integrale verrà pubblicata nel corso della prossima settimana: “Io sono nato in Argentina e vivo una parte dell’anno qui. Mio nonno era italiano. Mio padre Gino ha deciso per la mia carriera da professionista di scegliere di giocare per l’Italia. È il mio lavoro non c’è nulla da aggiungere. Javier Zanetti è nato in Argentina ha giocato da calciatore con l’Inter, oggi vive a Milano ed è dirigente dell’Inter. Qual è il problema?!“.

Luciano Darderi ha poi proseguito, svelando in maniera chiara il proprio pensiero riguardo a una convocazione con la maglia azzurra: “Se sarò chiamato a giocare in Coppa Davis (il giocatore oggi è il numero 6 d’Italia, n.d.r.) o i Giochi Olimpici a Parigi risponderò immediatamente alla convocazione e rappresenterò la Nazione con la quale gioco. Mio fratello Vito ha vinto la scorsa estate le Olimpiadi giovanili con la maglia azzurra ed ha difeso i colori dell’Italia in ogni convocazione“.

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