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Il ritorno di Berrettini: “Con la Satta è finita, sogno un grande torneo”. E svela il suo calendario

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Berrettini / LaPresse

Matteo Berrettini si prende la scena. Era previsto alle 12.30 una conferenza stampa, quest’oggi, nella quale il tennista romano avrebbe chiarito molte cose riguardanti il suo futuro agonistico. Il giocatore è andato anche oltre in un appuntamento via Zoom con i media, parlando della sua relazione con Melissa Satta, di Jannik Sinner e di molto altro.

A breve torno in campo. Non sono mai stato tanto concentrato. Sto bene mentalmente e fisicamente sento una bella energia nell’aria. Mi sto concentrando forse come non mai per tornare. Il rientro in campo sarà a breve. Ho tanta voglia di tornare sul tour e sentirmi giocatore. Mi sono preso il tempo necessario per rientrare al massimo. Mi sto trovando bene con Francisco Roig. Ha un metodo in cui crede molto, che ha testato anche con Rafa Nadal“, le prime parole di Berrettini.

Stiamo lavorando dal punto di vista tecnico, non c’è un’area in particolare. Mi dà tantissimi stimoli, ed è fondamentale per migliorare. Ho una scoliosi importante da quando sono piccolo, quindi ho un po’ la schiena a ‘s’. Col nuovo team stiamo lavorando molto dal punto di vista posturale“, ha sottolineato il tennista romano sul nuovo metodo di lavoro.

E poi le rivelazioni nel privato e nell’ambito sportivo: “Io e Melissa Satta non stiamo più insieme. Abbiamo avuto un rapporto bellissimo, abbiamo grandissima stima l’uno per l’altra. La ringrazio per tutti i momenti, nonostante tutte le difficoltà. Non giocherò a Indian Wells. L’idea è tornare a Phoenix e poi giocare a Miami e tutta la stagione sulla terra. Stiamo procedendo per gradi. Voglio giocare a Roma dove manco da due anni, e mi fa molto male. Il sogno rimane vincere un grande torneo, ma so che bisogna riprendere costanza e giocare tante partite. Il momento più difficile é stato dopo l’infortunio allo US Open”.

Parlando poi dell’interruzione del rapporto con Vincenzo Santopadre: “Abbiamo preso una decisione in comune. Avevano entrambi bisogno di stimoli diversi. Alle volte bisogna sterzare di colpo, e giorno per giorno mi sono sentito meglio. Rifarei tutto uguale. Da dove arrivo tutto quello che ho fatto è una vittoria. Si può sempre pensare di fare meglio. Ma con i se e con i ma faccio fatica. Ho gestito situazioni molto difficili per arrivare fin qui. Sono felice di ciò che ho ottenuto“.

Matteo si è pronunciato anche su Sinner: “Sta facendo cose pazzesche. Ci scriviamo spesso e ci sosteniamo a vicenda. Standogli vicino in Coppa Davis mi ha stimolato molto, è stata una molla di spinta, energia. Vedere un italiano che gioca e si allena con me ed è al terzo posto del ranking mondiale, è un grande stimolo per fare sempre meglio. A Jannik ruberei la risposta, è una cosa davvero impressionante“.

In conclusione sul suo viaggio in Australia che non l’ha portato a giocare lo Slam: “Mi sentivo pronto per giocare, mi ero allenato bene. Poi una volta lì ci siamo accorti che non era così. La priorità che ci eravamo dati era non tornare dall’Australia infortunati, quindi ci siamo fermati e abbiamo ripreso a costruire. Dallo US Open non sono riuscito ad allenarmi un mese di fila con continuità. Era un po’ un cane che si mordeva la coda“.

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