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MotoGP, Mauro Sanchini: “Bagnaia corre per la storia. Marquez sarà competitivo da subito”

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Francesco Bagnaia / Lapresse

Le carte al Mondiale 2024 della MotoGP. Mauro Sanchini, commentatore tecnico di Sky Sport per il motomondiale, ha provato a disegnare gli scenari del campionato che è pronto a partire fra qualche settimana.

Intervistato da OA Sport, il talent si è così espresso su diversi argomenti: dagli equilibri generali a Pecco Bagnaia, passando per Luca Marini e Marc Marquez.

Buongiorno Mauro, prima domanda: in generale che stagione dovremo attenderci?
“Una stagione divertente, spettacolare e incerta. I valori in pista saranno molto equilibrati. Bisognerà capire a che punto sarà Marquez, che guiderà una Ducati. Bagnaia e Martin non vorranno farsi superare, anche se è vero che se dovesse capitare verrebbero comunque messi dietro da un otto volte campione del mondo: mica il primo che passa. A questo trio di piloti vanno aggiunti gli altri: Bastianini, Bezzecchi, Di Giannantonio e i ragazzi della KTM e dell’Aprilia, due scuderie che hanno lavorato tantissimo crescendo molto. Inoltre non sottovaluterei Acosta: uno che in tre anni ha dimostrato di essere un fenomeno, prendendosi già due titoli mondiali, arrivando in MotoGp. Sarà un 2024 con tantissima carne al fuoco, nel quale cercare di capire anche come gestire le gare sprint”.

Proprio le gare sprint sono state un punto d’attenzione del 2023, visti anche i tanti infortuni che sono capitati ai piloti. Come verranno gestite nel 2024?
“Personalmente sono stato favorevole all’introduzione delle gare sprint sin dal primo momento, poi è chiaro che più si gareggia e più possibilità di cadute vi sono. Però prendete d’esempio questa situazione: a Phillip Island, in Australia, la gara sprint non si è corsa per motivazioni legate al meteo e alla fine tutti erano scontenti. Alla fine in queste corse ci sono punti in palio e quindi tutti vogliono andare a prendersi vittorie o piazzamenti pesanti. Era solo una questione d’abitudine. La questione infortuni secondo me arriva anche dall’equilibrio: l’anno scorso c’erano delle volte in cui si avevano 22 piloti in 8 decimi e questo quindi portava tutti a rischiare per stare davanti e quando si rischia l’eventualità di cadere aumenta”.

A proposito di rischi: Luca Marini guiderà la Honda. E’ un salto nel vuoto?
“Si, fa un salto nel vuoto però è anche vero che va a prendere una moto che prima di lui non è che vincesse. Quindi lui dovrà fare un bel lavoro di sviluppo e vedere dove arriverà. Ha lasciato una Ducati competitiva, ma anche io al suo posto avrei fatto come lui: va alla Honda, da pilota ufficiale di una scuderia conosciutissima, forse la più famosa al mondo, con la possibilità di sviluppare e plasmare la moto”.

L’universo di Marc Marquez: pagherà un po’ di adattamento alla nuova moto o sarà competitivo da subito?
Non ho dubbi: sarà competitivo da subito, se non dalla prima sarà dalla seconda gara. L’unica cosa che dovrà fare sarà quella di cambiare un po’ il suo stile di guida: viene da una MotoGp “precedente” a quella attuale e quindi con aerodinamica e gomme potrebbe un po’ pagare lo scotto del cambio moto, visto anche che lascerà la Honda dopo un sacco di stagioni. Ma stiamo parlando di cose che secondo me risolverà in breve tempo. Suo fratello Alex l’anno scorso ha fatto vedere cose interessanti, lui che reputo più forte sarà fra i protagonisti del Mondiale“.

Ultima domanda, Pecco Bagnaia: se dovesse vincere il terzo titolo consecutivo dove si collocherebbe nella sfera dei grandi piloti del motomondiale?
Bagnaia in questi due anni è stato sempre sotto una pressione clamorosa: il primo anno perché tutti pensavano che finalmente fosse arrivato il momento della vittoria di un mondiale da parte di un pilota italiano con moto italiana, dopo fra l’altro il digiuno post Valentino Rossi, il secondo anno perché riconfermarsi è sempre più difficile. Lui ha sempre risposto presente. Non deve dimostrare niente, la sua carriera parla per lui. Certo che se dovesse vincere il terzo Mondiale, questa volta anche con Marquez con una Ducati, entrerebbe nell’Olimpo della disciplina. Sarebbe una consacrazione straordinaria“.

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