MotoGP
MotoGP, Pol Espargarò svetta nello Shakedown di Sepang. In pista Quartararo e Luca Marini
Seconda giornata di Shakedown Test per la MotoGP. Sul circuito di Sepang vanno in scena questi test riservati a rookie e collaudatori, ma anche ai titolari di Yamaha e Honda, che sfruttano delle concessioni. Si gira sul tracciato malese alla vigilia dei primi Test ufficiali previsti settimana prossima sempre in questa località. La KTM si conferma in grande spolvero, dopo che ieri era stato Dani Pedrosa a siglare il migliore tempo davanti a Pedro Acosta e Pol Espargarò.
Il più veloce è stato proprio Pol Espargarò, che ha piazzato un rilevante 1:58.241. Alle spalle dello spagnolo si è piazzato il francese Fabio Quartararo, che ha iniziato a prendere le misure alla nuova Yamaha, chiudendo con un distacco di 283 millesimi dalla vetta. L’ex Campione del Mondo ha completato 42 tornate e si è alternato su tre M1 nel corso dell’intera giornata, caratterizzata anche da un violento rovescio piovoso che ha costretto a esporre la bandiera rossa per un’ora nella parte conclusiva del turno.
Terzo crono per il rookie Pedro Acosta, Campione del Mondo di Moto2 ancora convincente con la KTM della GasGas Tech3. Il ribattezzato Tiburon ha pagato appena sette millesimi di distacco da Quartararo. Alex Rins ha approcciato la Yamaha in maniera ottimale, chiudendo 47 giri e con il miglior tempo a soltanto un decimo dal compagno di squadra. Anche il veterano Dani Pedrosa è sceso sotto il muro di 1:59, nei panni di collaudatore della KTM (1:58.672).
Le Honda non sono invece parse brillanti: Joan Mir è sesto (1:59.087) davanti ai compagni di marca Johann Zarco, Luca Marini (31 giri, il nuovo arrivato presso la scuderia giapponese ha pagato 971 millesimi di distacco da Pol Espargarò) e Takaaki Nakagami. Per quanto concerne i collaudatori: Michele Pirro ha completato 36 giri con la Ducati testando delle novità aerodinamiche, Stefan Bradl ha girato con la Honda, la Yamaha era nelle mani di Cal Crutchlow, Luca Savadori ha provato ben sei Aprilia differenti.
Foto: Valerio Origo