Nuoto
Nuoto, Benedetta Pilato e l’antipasto di Olimpiadi: ai Mondiali troverà la dominatrice Ruta Meilutyte
E’ una delle sfide più attese del Mondiale di Doha quella dei 100 rana (ma anche nei 50) tgra Benedetta Pilato e Ruta Meilutyte. Le due star che si sono equamente divise gli ori iridati ed europei nelle ultime due stagioni hanno diverse cose in comune, oltre a condividere lo stesso stile di riferimento: quella più lampante è che hanno iniziato a vincere entrambe giovanissime. La lituana è rientrata alle gare dopo un lungo stop, in seguito a problemi fisici e mentali, Pilato non ha mai smesso e non ha mai perso l’entusiasmo per quello che le piace e le è sempre piaciuto fare, nuotare.
Ruta Meilutyte è un talento cristallino del nuoto mondiale, una di quelle atlete destinate a scrivere un pezzo di storia non solo della rana, di cui è stata dominatrice nella prima parte del decennio scorso, ma del nuoto in generale perché in poche hanno vinto quanto lei e così giovani, su tutti i livelli. Ora potrebbe diventare una delle atlete più longeve a vincere ai Giochi Olimpici dove, inutile girarci attorno, nei 100 parte favorita in virtù di quanto mostrato in particolare a Fukuoka.
Benedetta Pilato però non si vuole arrendere e l’obiettivo è proprio quello di creare qualche grattacapo alla rivale lituana fin dal Campionato del Mondo di Doha. Gara un po’ al buio per due atlete che sanno arrivare alla giusta condizione nel momento giusto. La pugliese era in gran forma a dicembre a Riccione dove strappò il pass per i Giochi Olimpici e bisognerà vedere come arriverà a questo appuntamento, dove uno degli obiettivi è quello di trascinare la 4×100 mista ai Giochi.
La condotta di gara dell’azzurra è cambiata nel tempo. Partenza meno travolgente, vasca di ritorno senza cali repentini, ma Meilutyte ha una progressione spesso irresistibile e su questo aspetto costruirà la sua gara ideale da disputare a Parigi. A Doha vanno in scena le prove generali di questa sfida, destinata giocoforza ad ampliarsi anche ad altre protagoniste, assenti a Doha, basti pensare alla sudafricana Schoonmaker e la statunitense Lilly King.