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Nuoto
Nuoto, la crescita dello stile libero femminile in Italia. Buon livello medio, senza acuti
Una buona base, ma manca quel quid che fa la differenza. Il quinto posto della staffetta 4×100 stile libero femminile nella Finale dei Mondiali 2024 di nuoto a Doha (Qatar) ha un po’ questi crismi. C’è la constatazione che questo piazzamento rappresenti il migliore mai ottenuto dal quartetto della velocità delle donne nella storia nostrana a livello iridato, citando quanto fatto da Erika Ferraioli, Silvia Di Pietro, Laura Letrari e Federica Pellegrini che furono seste a Kazan nel 2015.
Tuttavia, questa è una rassegna anomala e con tante assenze. USA e Gran Bretagna non facevano parte dell’elenco e l’oro mondiale vinto dalla dall’Olanda in 3:36.61 è stato abbondantemente peggiore del record italiano che Erica Ferraioli, Silvia Di Pietro, Aglaia Pezzatto e Federica Pellegrini realizzarono alle Olimpiadi di Rio del 2026.
Pertanto, è giusto accogliere con il sorriso il riscontro di Chiara Tarantino (54.60), Sofia Morini (54.49), Emma Virginia Menicucci (54.95) e Costanza Cocconcelli (54.63) che hanno portato al crono di 3:38.27, ma è chiaro che per ambire all’eccellenza manchi non poco. In questo momento la compattezza è una caratteristica peculiare, ma non c’è un’atleta in grado di nuotare crono da 53″, per non dire da 52″, a livello individuale.
E’ stato centrato l’obiettivo della qualificazione olimpica per Parigi, con l’accesso nella Finale odierna, ma se si ambisce a qualcosa di meglio è chiaro che il percorso da compiere sia ancora lungo. Tra le nuove leve c’è fermento. Viene in mente il nome di Sara Curtis, ma il lavoro da portare avanti è molto, per cui si dovrà ragionare nell’ottica di Los Angeles 2028.