Sci Alpino

Pagelle gigante Soldeu: Lara Gut perfetta, rimpianti Brignone e sprazzi di luce da Bassino

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Lara Gut-Behrami / LaPresse

PAGELLE GIGANTE SOLDEU

Sabato 10 febbraio

LARA GUT-BEHRAMI, 10: fenomenale. La Svizzera fa il pieno oggi nei giganti di sci alpino, e se Marco Odermatt si avvia verso record inimmaginabili, la ticinese risponde con una rimonta poderosa. Scia in maniera accorta la prima manche, poi apre il cancelletto nella seconda completamente con un’altra verve. La svizzera sfrutta alla perfezione la tracciatura amica, dà lezione a tutte su tattica e strategia, interpretando come nessuna il trabocchetto della lunga, e rimonta dalla nona posizione alla vittoria. Un errore sul muro finale tiene aperta la contesa fino alla fine, un centesimo è anche fortuna; ma la fortuna spesso va dai più forti. Colpo doppio importantissimo per Gut, che allunga prepotentemente nella classifica di specialità e, soprattutto, scavalca Mikalea Shiffrin in testa alla generale. Il calendario le sorride, la forma è smagliante, non sembra esserci niente tra lei e una stagione che può diventare storica.

ALICE ROBINSON, 9: la neozelandese è tornata ad essere una dei punti di riferimento tra le porte larghe. Lei è ancora giovanissima, classe 2001, e dopo un’esplosione estremamente precoce si era un attimo persa. Questo per Robinson è il quarto podio stagionale, il terzo secondo posto dopo quelli di Killington e Kronplatz. Certo, oggi Robinson ha sentito veramente da vicino il profumo del ritorno alla vittoria, ma il gioco dei centesimi l’ha sfavorita. Appuntamento solo rimandato, forse già a questi due ultimi giganti stagionali rimasti, perché lei adesso ogni volta che parte tra i pali larghi lo fa per vincere e salire sul podio.

AJ HURT, 8.5: in casa statunitense sta nascendo un nuovo talento da seguire con estrema attenzione. La classe 2000 archivia oggi il primo podio in carriera in gigante, il secondo in Coppa del Mondo dopo il terzo posto in slalom a Kranjska Gora. In un gigante sprint in cui erano tutte vicine, i 15 centesimi che la separano dalla vittoria non sono pochi, ma ciò che fa impressione è la progressione tecnica. Hurt è sempre stata, fin da piccola, un fenomeno sui piani, riuscendo a generare velocità che le sue avversarie non potevano immaginare, spesso poi senza controllo. Ecco, oggi la statunitense il podio lo ha conquistato sul muro finale, recuperando più di due decimi a Gut. Hurt sta crescendo a dismisura nelle parti tecniche, e quando riuscirà a mettere insieme la sua innata velocità sui piani e un tratto difficile di primo livello, sarà difficilissima da battere.

FEDERICA BRIGNONE, 6: gara sulla falsariga di quello che ci ha detto il nuovo anno per la valdostana. Un quarto posto a 22 centesimi dalla vetta non si butta mai via, ma non è il risultato che vuole la “tigre”. In prima manche la classe 1990 non spinge a tutta la parte alta, mette il turbo sul muro finale ed è seconda attaccata alla connazionale. Partenza della seconda parte di gara meravigliosa, miglior intertempo nel primo settore e dosso sfruttato a meraviglia, poi qualcosa si inceppa, si fa scaricare dal secondo dosso e la sua azione subisce un brusco rallentamento. Sul ripido conclusivo non riesce a rimanere alta di linea, e vola il via anche il podio, oltre la vittoria. Con questo risultato si allontana sempre di più la possibilità di portarsi a casa la coppetta da gigante, ragionando razionalmente sono troppi i punti di distanza tra lei e Gut a due appuntamenti dalla fine.

MARTA BASSINO, 6.5: il sesto posto di oggi è per la piemontese il secondo miglior risultato in stagione nel Circo Bianco (ripetuto per la quarta volta), peggio solo del quinto in superG ad Altenmarkt. Per Bassino è una stagione nata male e che probabilmente morirà male, ma qualche sprazzo di luce si intravede. Certo, il risultato della prima manche è probabilmente viziato dal pettorale di partenza, lei bravissima a farlo fruttare al meglio, ma intanto vedere il n.1 dopo una frazione dà morale. Nella seconda parte di gara Marta soffre la pista rovinata, non riesce ad attaccare e anche sul muro finale sembra un po’ essere sulle uova. Bisogna cercare il lato positivo, provando ad affrontare con il giusto atteggiamento, e senza chiedere nulla, quest’ultima parte di stagione.

RICARDA HAASER 7: da 18ma a ottava, con la miglior rimonta nella seconda manche. E’ l’unica che riesce a battere Gut sul tempo di frazione, mostrando che il talento c’è, non sempre ovviamente si accende. Salva il bilancio austriaco, ma il Wunderteam soffre ancora troppo nelle discipline tecniche femminili.

ELISA PLATINO, 7: non esce dalle prime trenta da gara-2 di Mont Tremblant, trovando con il 16° posto odierno il secondo miglior risultato di stagione e di carriera. La seconda manche è molto buona, fatta tutta con l’atteggiamento di chi vuole rimontare e non di chi si accontenta. Continua la crescita dell’azzurra classe 1999, a cui ora mancano un paio di step, da fare con il tempo, per arrivare ai massimi livelli del gigante.

SQUADRA ITALIANA, 5.5: con una doppietta al termine della prima manche, uscire da Soldeu senza neanche un podio non può lasciare tutti soddisfatti. Analizzato le tre azzurre a punti precedentemente, c’è da dire che mancava Sofia Goggia. Un’assenza, quella della bergamasca, pesante, e soprattutto vedendo la tracciatura della seconda parte di gara sarebbe potuta essere l’occasione per tornare sul podio. Le altre italiane presenti invece non hanno convinto, e dopo diversi giganti con un risultato di squadra assai positivo, oggi c’è stato un passo indietro. Tutto nella norma in un percorso di crescita dell’intero movimento, a cui urge però trovare qualcosa anche dalle più giovani.

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