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Pattinaggio artistico, caso Valieva: il Canada vuole il bronzo del Team Event di Pechino e ricorre in appello

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Valieva/LaPresse

Il caso legato al caso doping certificato di Kamila Valieva sta prendendo i contorni di una serie tv. Se la prima stagione è stata caratterizzata dalla lunga attesa riguardo la sentenza del CAS, la seconda si sta concentrando sugli effetti della squalifica della pattinatrice russa.

Facciamo un passo indietro. Dopo aver preso atto della condanna da parte del Tribunale Arbitrale Dello Sport l’ISU ha impugnato la sentenza per stilare definitivamente la classifica della gara a squadre relativa alle Olimpiadi di Pechino 2022, rimasta in sospeso proprio in attesa del giudizio dell’atleta. La Federazione Internazionale ha tolto l’oro alla Russia, cancellando i 20 punti ottenuti da Valieva tra short e libero, fattore che ha fatto scivolare il team dal primo al terzo posto, con una lunghezza di vantaggio in più rispetto al Canada, quarto classificato. (64 punti contro 63).

Una decisione che fatto infuriare la compagine nordamericana, la quale ha accusato l’ISU di non aver applicato a dovere il regolamento, facendo riferimento nello specifico l’articolo 353, in cui sostanzialmente si stabilisce che, in caso di squalifica di un concorrente, gli altri partecipanti debbano scalare di una posizione. Dopo averlo annunciato formalmente in una nota, Skate Canada ha presentato ufficialmente ricorso:

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Insieme agli atleti canadesi della gara a squadre di pattinaggio artistico ai Giochi Olimpici Invernali di Pechino 2022 e al Comitato Olimpico Canadese, Skate Canada ha deciso di presentare ricorso formale contro la decisione dell’Unione Internazionale di Pattinaggio (ISU), riguardante la medaglia di bronzo della gara a  squadre di pattinaggio artistico si legge nelle parole pubblicate dalla Federazione Canadese – La nostra decisione deriva dal nostro impegno per l’equità, la trasparenza e l’integrità nello sport. Skate Canada ritiene che sia fondamentale per l’integrità del pattinaggio artistico competitivo che le regole siano rispettate in modo coerente ed equo. Pur rispettando le decisioni prese dall’ISU, non siamo d’accordo con la conclusione raggiunta e riteniamo che una revisione indipendente fornirà la necessaria chiarezza a tutte le parti interessate. Mentre continuiamo con questo appello, vorremmo esprimere il nostro pieno sostegno e ammirazione per le medaglie d’oro e d’argento degli Stati Uniti e del Giappone. Il loro duro lavoro, la loro dedizione e le loro eccezionali prestazioni meritano di essere riconosciute e speriamo sinceramente che ricevano le loro meritate medaglie a tempo debito. Apprezziamo il sostegno della comunità del pattinaggio mentre perseguiamo questa questione”. 

Chiuso un capitolo se ne apre dunque un altro. E anche in questo caso si temono tempi non brevi.

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