Salto con gli sci

Salto con gli sci, la squadra giapponese per Sapporo è da manga! Atleti dai 18 ai 52 anni e arriva “l’altro” Kobayashi!

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La S.A.J., ovverosia la federazione giapponese dello sci, ha comunicato ufficialmente i nomi degli atleti convocati per la tappa di Coppa del Mondo casalinga di Sapporo, programmata nell’imminente weekend. Agli abituali saltatori che siamo abituati a vedere ogni settimana, si affiancheranno quattro uomini che mostrano uno spaccato di cos’è davvero il movimento del Paese del Sol Levante. Un microcosmo difficile da comprendere per chi è abituato alle dinamiche europee.

Innanzitutto è stata confermata la presenza di Noriaki Kasai. La notizia nell’aria dopo le ottime performance nelle recenti gare nazionali. Dunque, lo vedremo nuovamente in azione nel massimo circuito, dove ha esordito nel dicembre del 1988, nonostante sia avviato verso i 52 anni!

A far compagnia dell’argento olimpico di Sochi 2014 (e Campione del Mondo di volo 1992), ci sarà anche Asahi Sakano, la cui convocazione era tutto fuorché scontata. Evidentemente si è deciso di fargli assaggiare la Coppa del Mondo. Segni particolare del soggetto? Ha 18 anni! Con un po’ di impegno e precocità da parte dell’ipotetica generazione mezzana, di Kasai potrebbe finanche essere il nipote!

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C’è di più. Vedremo in azione anche “l’altro Kobayashi”, Sakutaro. Non è parente dei fratelli Ryoyu e Junshiro (d’altronde il cognome è estremamente diffuso nell’arcipelago nipponico). La sua provenienza, peraltro, è differente. Non arriva da Hachimantai, regione del Kanto, nella bensì dalla prefettura di Gunma, situata nel Tohoku, ovvero nel cuore dell’Isola di Honshu.

Ai più acculturati in materia di sport invernali giapponesi si sarà già accesa una lampadina. Chi dice Gunma, dice combinata nordica. Non salto con gli sci. Effettivamente Sakutaro Kobayashi è un ex combinatista, specializzatosi sul trampolino solo dall’inverno corrente. Si tratta, dunque, di un atleta tutto da scoprire in termini di potenziale.

Insomma, neppure un mangaku avrebbe potuto immaginare una squadra di salto con gli sci del genere, composta da gente nata tra il 1972 e il 2005, con la punta di diamante del movimento che, oltre a essere il più forte di sempre nato nel Paese del Sol Levante, è al contempo un personaggio vulcanico, come testimoniato dal look sfoggiato sul podio della gara di Lake Placid (di cui si fornisce testimonianza video a seguire).

Che dire? La vita imita l’arte. Non c’è da sorprendersi se Naoki Nakamura, una delle colonne portanti della compagine asiatica, abbia l’ambizione di diventare un regista. Con compagni d’avventura del genere, come non si può pensare di realizzare almeno un documentario? Noi, intanto, avremo modo di goderceli nel fine settimana sul piano sportivo.

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