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Scherma, le sciabolatrici sono seconde a Lima e ipotecano le Olimpiadi!

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Sciabola femminile
Sciabola femminile / BIZZI-Federscherma

L’Italia ipoteca Parigi anche con la sciabola femminile! Prestazione eccezionale del quartetto azzurro a Lima (Perù), che in Coppa del Mondo, si prende un secondo posto di importanza capitale nella prova a squadre. Era l’arma più a rischio prima di oggi per quel che riguarda il movimento della scherma italiana, che ora sogna ad occhi aperti di andare in Francia con il massimo contingente.

Il percorso delle azzurre è stato da cardiopalma, e passa quasi in secondo piano la sconfitta in finale contro la corazzata transalpina, seconda nel ranking mondiale alle spalle della Corea. Martina Criscio, Michela Battiston, Chiara Mormile e Irene Vecchi arrivano all’ultimo match probabilmente scariche, e non possono nulla di fronte alla Francia, che domina e si prende il successo della tappa peruviana con il punteggio di 45-26. Terzo gradino del podio conquistato dall’Ungheria, che piega 45-42 la Bulgaria nella finalina. Una giornata da ricordare per la squadra del CT Nicola Zanotti, che può guardare con più serenità al futuro.

E pensare che dopo i primi due assalti degli ottavi di finale, match di debutto dell’Italia in tabellone, tutto sembrava poter diventare incredibilmente nero. La nostra prima avversaria era la Cina, e dopo i primi due incontri dominava, 10-1, che diventava poi 15-7 alla fine della prima tornata. A questo punto scende in pedana una straordinaria Mormile, che dà la scossa a tutta la squadra azzurra vincendo i suoi tre minuti 12-7, riportando il Tricolore a -1. Da quel momento è un match equilibratissimo, con Criscio, ultima tiratrice designata, che entra in pedana in vantaggio di una stoccata. Martina non trema, rifila 5-4 di parziale a Kesi Lin e ci porta ai quarti.

Il vero capolavoro del quartetto italiano di giornata è proprio il secondo match giocato, dove le azzurre hanno la meglio per 45-43 della fortissima Ucraina; in quella che in caso di qualificazione olimpica sarà senza dubbio la partita sparti acque. Un assalto quello tra le nostre rappresentanti e le ucraine estremamente equilibrato, con nessuna delle due nazionali che riesce mai davvero a prendere il largo (il massimo vantaggio alla fine di ogni incontro è di 3 stoccate, sul 15-12 per le nostre avversarie). Arriviamo quindi all’ultimo assalto ancora sul 40-39 per l’Italia, ma la missione è difficilissima: per Criscio c’è infatti da affrontare Olga Kharlan, vincitrice ieri nella prova individuale. La classe 1994 tira fuori un assalto imperioso, riuscendo a battere 5-4 la formidabile ucraina e qualificando l’Italia in semifinale.

Qui la trappola era dietro l’angolo, in quanto le azzurre erano favorite contro la sorprendente Bulgaria, che ha eliminato in sequenza Giappone e Messico, con le centro americane che nel turno precedente avevano mandato sorprendentemente a casa la Corea. La tensione si sente per le azzurre, che capiscono di giocarsi parecchio. Le bulgare partono meglio, vanno avanti 10 a 7 dopo due assalti, ma è fenomenale Battiston a rifilare un 8-4 a Emma Neikova che riporta le italiane sul +1 dopo il primo giro di match. La Bulgaria si riporta avanti di due dopo cinque dei nove assalti totali, ma ancora una volta Michela si prende in mano la squadra e riporta avanti il quartetto azzurro (30-27) dopo due terzi di battaglia. Mormile e, sempre, Battiston lasciano una situazione idilliaca a Criscio, con l’Italia con 7 stoccate di margine prima dell’ultimo assalto. Yoana Ilieva entra in pedana con un’aggressività pazzesca, mette paura a Criscio che però è brava a rimanere con i nervi saldi, mettendo a segno la quinta stoccata, dopo le nove subite, per vincere 45-42 ed esulare alla grande.

In finale poi le azzurre si arrendono, come visto, alla Francia. Il risultato odierno è però di fondamentale importanza, in quanto avvicina tantissimo le Olimpiadi per le sciabolatrici azzurre. Prossimo appuntamento ad inizio marzo ad Atene (Grecia), con un’altra tappa di Coppa del Mondo per mettere in ghiaccio il biglietto per Parigi.

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