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Sci alpino, la Coppa a Mikaela Shiffrin o a Lara Gut-Behrami? Comunque vada, Moser-Pröll verrà eguagliata

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Lara Gut Mikaela Shiffrin
Gut e Shiffrin | La Presse

La vittoria nel gigante di Soldeu, unita all’assenza di Mikaela Shiffrin, ha permesso a Lara Gut-Behrami di issarsi al comando della graduatoria assoluta di Coppa del Mondo. Con i 100 punti conquistati ad Andorra, la svizzera ha difatti scavalcato (seppur di sole 5 lunghezze) la statunitense, letteralmente azzoppata dall’infortunio di Cortina d’Ampezzo.

La partita per assicurarsi la Sfera di cristallo è dunque apertissima. L’incidente sofferto dall’americana ha messo in discussione la conquista della sua sesta Coppa, quella che le consentirebbe di affiancarsi ad Annemarie Moser-Pröll nel ruolo di donna con più affermazioni nella classifica generale. Cionondimeno, l’austriaca è destinata a essere agganciata comunque.

Infatti, se Gut-Behrami dovesse fregiarsi della Sfera di cristallo, si isserebbe sul pinnacolo dello sci alpino a 8 anni di distanza dalla prima volta (l’unica affermazione sinora concretizzatasi giunse nell’inverno 2015-16). Chi ha fatto meglio? Nessuna e nessuno. L’arco temporale più ampio in assoluto è stato disegnato proprio da Moser-Pröll fra il 1970-71 e il 1978-79.

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Neppure nel settore maschile c’è una longevità più lunga. Marc Girardelli ha, a sua volta, primeggiato su un periodo di 8 anni (dal 1984-85 al 1992-93). La salisburghese e il lussemburghese adottivo hanno accumulato Coppe in serie nella loro fase vincente, mentre nel caso della svizzera sarebbero “solo” due, tuttavia il dato è ininfluente. Conta la distanza fra la prima e l’ultima, non quante ne vengono accumulate nel mezzo.

Insomma l’inverno 2023-24 porterà una sciatrice contemporanea a eguagliare un record stabilito da Moser-Pröll. Tutto lasciava presagire che fosse quello relativo al numero di Sfere di cristallo conquistate, ma gli eventi hanno preso un corso differente. La domanda è chi tra Shiffrin e Gut-Behrami affiancherà, in un modo o nell’altro, il proprio nome a quello della leggendaria austriaca.

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