Ciclismo

Antonio Tiberi resta ottimista: “Alla Tirreno era al 90%, l’obiettivo è il Giro. Caruso come un fratello”

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Tiberi / SprintCycling

A conclusione della Tirreno-Adriatico abbiamo raggiunto telefonicamente Antonio Tiberi, uno dei nostri migliori talenti: corridore completo, forte a cronometro e molto competitivo anche in salita, è una delle migliori speranze dell’Italia per le gare a tappe. Professionista dal 2021, già bronzo agli Europei juniores 2018 e campione del mondo a cronometro nel 2019, per il portacolori della Bahrain Victorious la Corsa dei Due Mari è stata la prima corsa di questa stagione, il primo appuntamento per l’avvicinamento alla Corsa Rosa in programma dal 4 al 26 maggio prossimi.

Antonio, come stai?

“Un po’ stanco, ma bene. Adesso recupero qualche giorno prima di partire per la Volta a Catalunya”. 

Ti aspettavi qualcosa in più in questa Tirreno?

“Si parte sempre con la motivazione alta, sono rimasto felice di come sia andata la cronometro, ma allo stesso tempo ero consapevole di non aver mai corso quest’anno e che la Tirreno sarebbe stata la prima corsa di questa stagione. E’ stata sicuramente un’occasione per capire la condizione e prendere un po’ di ritmo gara in vista dei prossimi appuntamenti”. 

Cosa non ha funzionato in salita nella quinta tappa? Quando Vingegaard è scattato ti aspettavi ti rimanere con il gruppetto di Ayuso e Hindley?

“Non mi aspettavo niente di preciso, se non capire qual era il mio livello rispetto agli altri. Ho corso con corridori che erano già alla seconda o terza corsa di questa stagione e questo fa sicuramente la differenza”. 

Non sei ancorato chiaramente nella miglior condizione. Quali sono le sensazioni in corsa?

“Non sono neanche al 90% della condizione, il mio primo grande obiettivo per quest’anno è il Giro d’Italia e quindi c’è ancora tempo. Le sensazioni sono state buone e sono felice perché rispetto agli anni scorsi dove ad inizio stagione soffrivo molto di più, quest’anno sento di essere già a buon punto. C’è sicuramente da lavorare e migliorare tanto, ma sono soddisfatto per questo punto di partenza”. 

Quale sarà il tuo avvicinamento al Giro d’Italia?

“Vado alla Volta a Catalunya, ritiro in altura al Teide per due settimane, Tour of The Alps e poi Giro”.

Che corsa ti aspetti?

“Non voglio mettermi pressione e quindi pormi degli obiettivi in particolare, anzi direi che sono più gli altri che si aspettano tanto da me. Cercherò di arrivarci nel migliore dei modi e poi sarà la strada a parlare”. 

Saranno 68 i km a cronometro al Giro. La cronometro è sempre stata una disciplina in cui ti sei difeso bene. Come ci arrivi e hai cambiato qualcosa rispetto all’anno scorso?

“Quest’inverno abbiamo lavorato molto sulla cronometro, ho cambiato la posizione e uso il manubrio integrato. Alla Tirreno abbiamo avuto la conferma che il lavoro fatto ha portato i suoi risultati: questo è un buon segnale in vista del Giro d’Italia dove lì ci saranno prove contro il tempo più lunghe e su percorsi con un chilometraggio maggiore mi trovo anche meglio, quindi speriamo possa essere un punto a favore”. 

Qual è la chiave per mantenere la concentrazione necessaria per un Grande Giro?

“Cambia da atleta ad atleta. Ognuno ha la sua routine e il suo modo di pensare per cercare di avere il massimo della concentrazione e della calma. Quello che più conta, secondo me, è riuscire a mantenere la giusta tranquillità mentale che è ciò che ti permette di recuperare più velocemente. A me poi aiuta molto il mio carattere: essendo un ragazzo tranquillo e spensierato, non mi metto alcun tipo di pressione”. 

Damiano Caruso, compagno di squadra e amico, ti ha dato qualche consiglio?

“Damiano è diventato come un fratello per me, spesso condividiamo anche la camera in ritiro e alle corse e c’è sempre qualcosa da imparare da lui. Anche se non a parole, un semplice gesto mi fa capire quello che si deve fare e come. In corsa spesso mi consiglia e quindi mi da qualche dritta per poter crescere e maturare nel migliore dei modi”.

A fine stagione sarai felice se…

“Se riuscirò a fare un Giro d’Italia buono e quindi lottare per una top10 nella generale e se riuscissi a ripetermi più avanti alla Vuelta. Se i programmi saranno confermati sarò al via anche della corsa spagnola dove mi piacerebbe migliorare rispetto quanto fatto la passata stagione”. 

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