Atletica
Atletica, Leonardo Fabbri può battere Crouser alle Olimpiadi? “Ho fatto una misura incredibile…”
Leonardo Fabbri ha conquistato la medaglia di bronzo nel getto del peso ai Mondiali Indoor, confermandosi su un podio iridato dopo l’argento dell’anno scorso all’aperto. In entrambe le occasioni è stato il formidabile statunitense Ryan Crouser a imporsi: con una sassata formidabile da 23.51 metri a Budapest, con una fiondata ragguardevole da 22.77 a Glasgow. Il nostro portacolori inizia a digerire con fatica lo strapotere del due volte Campione Olimpico e due volte Campione del Mondo outdoor, tanto da svelare un suo grande desiderio nelle dichiarazioni rilasciate al termine della gara attraverso i canali federali: “Ho ho provato a forzare, volevo una misura importante, per avvicinarmi a Crouser o batterlo. L’ho visto esultare per un 22.36 e questo vuol dire che un po’ di paura gliel’ho messa“.
La sensazione è che il primatista mondiale possa fare davvero quello che vuole quando si presenta in pedana e che è dotato di una gittata praticamente irraggiungibile dall’intera concorrenza, ma Leonardo Fabbri non si tira indietro ed è in costante ascesa. Se lo scorso anno aveva tuonato un superbo 22.34 nella capitale ungherese, questo inverno si è spinto fino a 22.37 metri (record italiano) in quel di Lievin. Ieri sera avrebbe voluto puntare al record europeo in sala, ovvero i 22.55 metri raggiunti dal tedesco Ulf Timmermann l’11 febbraio 1989 a Senftenberg (era l’ultimo anno sotto la bandiera della Germania Est). A fare sperare è una frase, ripetuta già in un paio di circostanze da parte del fuoriclasse toscano: “In allenamento ho fatto una misura incredibile“.
Una bordata nei pressi dei 23 metri? Come quella vista agli ultimi Mondiali, ma purtroppo finita fuori settore per un soffio? Servono davvero certi colpacci per impensierire Ryan Crouser, che ieri aveva iniziato con un per lui cauto 22.36 (quello su cui Fabbri lo ha visto esultare in apertura, dopo che lui aveva firmato un iniziale e poi decisivo 21.96) e che non sembrava così insuperabile, ma poi capace di scatenarsi nel finale con 22.77 e 22.69. Il messaggio in vista delle Olimpiadi di Parigi 2024 è stato lapidario: “Io paura di lui non ne ho, quindi è bene che ne abbia un po’ lui. A me non piace farmi battere”. Si andrà ai Giochi per puntare a una medaglia, dopo la beffa rimediata da coach Paolo Dal Soglio ad Atlanta 1996, quando si fermò a un solo centimetro dal podio, beffato all’ultimo tentativo dall’ucraino Oleksandr Bahac (20.75 contro 20.74). Sognare in grande e pensare di battere Crouser, però, non costa nulla…