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Basket femminile, l’Italia pensa già a Los Angeles 2028. Il gruppo sui cui puntare e le prequalificazioni ai Mondiali in agosto

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Zandalasini / Credit: Ciamillo

Con la possibilità di giocare le Olimpiadi di Parigi 2024 ormai ben più che sfumata, per l’Italia nel basket femminile è in procinto di iniziare un nuovo percorso. E sarà una questione tutta diversa rispetto al passato recente, perché nel quadriennio olimpico successivo cambierà anche la questione Mondiali.

Non più, infatti, qualificazione che passa dagli Europei, ma serie vera e propria di tornei da cui emergeranno i 15 Paesi che, oltre alla Germania (ospitante in quel di Berlino, con Uber Arena e Max Schmeling Halle), si giocheranno la rassegna iridata. Quella che l’Italia non disputa ormai dal 1994, quando pur con due vittorie nel primo girone la differenza canestri fu veramente beffarda con Cina e Australia.

Dal 17 al 25 agosto, in particolare, ci saranno i tornei di prequalificazione ai Mondiali. 16 squadre, due eventi e soltanto due posti (uno per ciascuno) al torneo vero e proprio di qualificazione ai Mondiali, che si giocherà nel marzo 2026. L’Italia giocherà uno di questi ed è partecipante seguendo il ranking dell’ultima edizione degli Europei, quella del 2023. In quota Europa partecipano anche Ungheria, Repubblica Ceca e Montenegro, per l’Africa Senegal, Mali, Ruanda e Mozambico, per le Americhe Brasile, Colombia, Venezuela e Argentina, per la zona Asia/Oceania Nuova Zelanda, Corea del Sud, Filippine e Libano. La formula sarà di due gironi da quattro, prime due alle semifinali incrociate e poi la finale. Le due vincitrici si uniranno al torneo pre-Mondiale.

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Il nuovo corso azzurro è già stato avviato da Andrea Capobianco, e nelle prime due gare di qualificazione (o supposta tale, visto che il girone al PalaDozza di Bologna rende la squadra azzurra qualificata automatica) i frutti si sono visti: vittorie di peso contro la Grecia e soprattutto la Germania, che non solo è in crescita, ma potrà dare fastidio a parecchie alle Olimpiadi. La strada è ancora lunga, ma qualche punto fermo c’è.

Innanzitutto, si parte da Cecilia Zandalasini. Che, nel 2028, avrà 32 anni, ma non è difficile immaginare che possa fare ancora parte del gruppo azzurro. Assieme a lei due punti fermi non potranno che essere Costanza Verona e Jasmine Keys, ormai affermate non solo in Italia, ma anche in Europa come giocatrici di primo piano. Potrebbe restare nel giro anche Francesca Pan, che quando si tratta di aprire la scatola da tre punti non è seconda a nessuna. Senz’altro sarà ancora in scena, inoltre, Olbis Andrè.

Passato in rassegna il novero delle potenziali veterane, c’è da occuparsi di chi, dal rango di promettente, ha saputo ritagliarsi ruoli importanti in Italia e non solo. Il settore lunghe, in questo senso, per ancora diversi anni potrà puntare su Lorela Cubaj (fresca di chiamata al training camp delle Atlanta Dream in WNBA, per tentare per la terza volta l’avventura oltreoceano), Sara Madera (attualmente al Lointek Gernika Bizkaia in Spagna, con più che validi risultati peraltro) e Valeria Trucco, che è sempre più solida certezza al Geas Sesto San Giovanni. In chiave futura ci può essere il nome di Martina Spinelli, qualora gli infortuni la lascino definitivamente stare. Più ci si allontana dal canestro e più le cose si fanno interessanti: Silvia Pastrello, Martina Fassina, Caterina Gilli e Francesca Pasa possono tutte restare nel giro, con chance anche per Alessandra Orsili. Il tutto, naturalmente, tenendo bene a mente il fatto che saranno due le giocatrici di riferimento lontano dal canestro: Matilde Villa e Ilaria Panzera. Ed è tutta da scoprire anche la traiettoria di Carlotta Zanardi.

Il futuro, peraltro, di nomi può riservarne ancora parecchi. Da San Martino di Lupari possono emergere almeno due nomi, quelli di Sofia Varaldi e Arianna Arado, senza dimenticare Anastasia Conte che, se continuerà a salire di rendimento, potrà essere una carta da giocare in alcune occasioni. Di recente, Capobianco si è cimentato con alcune azzurre per tre giorni a Castel San Pietro Terme. Ha chiamato diverse giocatrici di prospettiva, tra cui si sottolinea il nome di Vittoria Allievi tra le 2003. Nondimeno, in questo Green Team sono state inserite anche la migliore delle 2007, Emma Giacchetti, che agli ultimi Europei Under 18 ha vissuto le stesse sfortune d’infortuni di Cristina Osazuwa (e nonostante questo l’Italia è riuscita a mantenere la Division A). Si era messa bene in evidenza Sophia Lussignoli, classe 2005, che potrebbe diventare protagonista ai prossimi Europei Under 20. Un nome di prospettiva pescato dal coach teramano è quello di Isabel Hassan, classe 2009 di scuola Reyer Venezia, origini somalo-cubane, romana al 100% senza se e senza ma, già in tasca un bronzo agli Europei Under 16 dello scorso anno e partecipazioni all’Adidas Eurocamp e allo stage Jr. NBA.

E poi non si possono certo dimenticare le due azzurre che hanno affrontato il loro anno di debutto in NCAA. Vittoria Blasigh è andata a giocare a South Florida: le Bulls sono uscite nell’AAC Women’s Tournament lo scorso 11 marzo, e lei ha avuto un rendimento buono, ma anche altalenante: 13,5 punti a gara con un clamoroso picco da 35 contro Tulsa il 10 gennaio. Nell’ultima partita, quella contro UTSA, è arrivata la sconfitta di due punti, ma lei si è fatta ricordare scrivendo 23 sul tabellino. Eleonora Villa, invece, si trova a WSU, acronimo per Washington State University. Le Cougars, invece, sono ancora in campo. Non nel torneo NCAA vero e proprio, la faccia femminile della March Madness, ma nel WBIT (Women’s Basketball Invitational Tournament), che include 32 università che non sono entrate nel tabellone più pregiato. Stagione ricca di costanza, quella della sorella di Matilde: tre volte a 20 punti, ed è quello il massimo, ma quasi sempre in doppia cifra, come testimonia la media di 12,8 punti a gara. Per le due, in sostanza, c’è valido futuro anche oltreoceano, in attesa delle prospettive future (vale la pena ricordare come, dalle esperienze NCAA, siano tornate in ottimo stato giocatrici come Cubaj, Pan e anche Mariella Santucci).

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